Un candidato alla Camera del M5S faceva parte di una loggia massonica, ma lui si difende
Catello Vitiello, avvocato e candidato alla Camera dei Deputati per il Movimento 5 Stelle nel collegio uninominale Campania 3, ha detto che non vuole rinunciare alla sua candidatura – cosa in realtà impossibile, a liste depositate: potrebbe eventualmente dimettersi una volta eletto, ma è un procedimento molto lungo – dopo che il Mattino ha rivelato che in passato aveva fatto parte di una loggia massonica.
Vitiello apparteneva alla loggia conosciuta come “La Sfinge”: spesso in passato esponenti del M5S hanno criticato la presunta influenza delle logge massoniche sulla politica italiana, e per questo la vicenda di Vitiello aveva attirato le ennesime critiche sulla selezione delle candidature, negli stessi giorni delle accuse sulle mancate restituzioni dei rimborsi da parte di alcuni altri candidati, molto più rilevanti politicamente. I giornali scrivono che il M5S ha diffidato Vitiello dall’usare il simbolo del partito – non è chiaro cosa voglia dire, visto che è ufficialmente candidato – e che vorrebbero rinunciasse al proprio posto, se eletto: lui si è rifiutato, spiegando che la sua esperienza nella massoneria è finita un anno fa, e che è stata “un hobby”.