Joe Pesci, bravo e buffo
Compie oggi 75 anni, sa arrabbiarsi come pochissimi altri, sa far ridere, ha il dono della sintesi e ha deciso di tornare a recitare con De Niro e per Scorsese
Nel cinema esistono i Robert De Niro ed esistono i Joe Pesci. I De Niro sono quelli che fanno i pugili, i capi, i protagonisti. I Joe Pesci fanno i fratelli dei pugili, gli scagnozzi iracondi, i non protagonisti, cioè quei ruoli in cui si ha meno tempo per farsi notare e ricordare. Joe Pesci compie oggi 75 anni e con De Niro ha recitato in Toro scatenato, C’era una volta in America, Bronx, Casinò e soprattutto Quei bravi ragazzi, film per cui si è decisamente fatto notare, vincendo l’Oscar. Sono tutti film che senza Pesci sarebbero stati diversi e peggiori. Per non farsi mancare niente, Pesci ha anche recitato in tre Arma letale, è stato uno dei due buffi ladri di Mamma, ho perso l’aereo e del suo seguito, e l’incapace avvocato di Mio cugino Vincenzo.
Pesci è uno dei pochi che sa far molto ridere ed essere ugualmente credibile quando minaccia di uccidere qualcuno in modi creativi e violentissimi, e a volte riesce a fare entrambe le cose nella stessa scena: come quella di Quei bravi ragazzi in cui Henry Hill gli dice che è “funny” (“buffo”) e Tommy DeVito – il suo personaggio, noto per la poca capacità di gestire la rabbia – sembra prenderla molto male, ma invece scherzava.
No, spiegami, fammi capire. Perché magari è colpa mia, forse sono un po’ rincoglionito ma: buffo come? Buffo come un pagliaccio, ti diverto? Ti faccio ridere? Sto qua per divertirti? Come sarebbe buffo, buffo come, perché buffo?
Joe Pesci è figlio di un addetto al carrello elevatore di origini torinesi e di una parrucchiera di origini campane. È nato il 9 febbraio 1943 a Newark, nel New Jersey. Iniziò a lavorare come parrucchiere, con la madre, poi si appassionò alla musica, sia chitarra che voce. Contribuì a far conoscere i musicisti che poi fondarono il gruppo Four Seasons e suonò per un po’ la chitarra nel gruppo Dee and The Starliters. Quando Pesci se ne andò, il suo posto fu preso da un tale che si faceva chiamare Jimmy James, ma che poi si sarebbe fatto conoscere come Jimi Hendrix.
Pesci voleva far musica e nel cinema ci finì giusto per fare un po’ di soldi. Nel 1976, a 33 anni, recitò nel film di gangster The Death Collector. De Niro lo vide e disse a Scorsese che Pesci era quello giusto per fare Joey LaMotta in Toro Scatenato, che uscì nel 1980.
Robert DeNiro and Joe Pesci on the set of Raging Bull – 1980 pic.twitter.com/76Sz03NtC8
— Flashbak.com (@aflashbak) October 4, 2017
Negli anni Ottanta Pesci recitò anche in Tutti dentro di Alberto Sordi, e con Michael Jackson nel musical Moonwalker. Nel 1990 arrivò Quei bravi ragazzi, il suo miglior film: in un’intervista in televisione, fatta quando ancora in televisione si fumavano i sigari, ha raccontato che in quel caso fu lui a dover convincere Scorsese a dargli la parte. Scorsese lo riteneva un po’ troppo vecchio. Dopo essersi insultati per un po’, Pesci e Scorsese si misero d’accordo, ma solo perché Pesci chiese a un amico che lavorava come truccatore per Star Trek di dargli una mano con le rughe.
Nel 1991 Pesci vinse l’Oscar come Miglior attore non protagonista per la sua interpretazione in Quei bravi ragazzi. Salì sul palco, disse: «È un onore, grazie» e se ne andò. Così. Spiegò che proprio non se l’aspettava di vincere, e quindi non sapeva cos’altro dire.
Nell’intervista con i sigari, Pesci disse che lui, Scorsese e De Niro stavano pensando a un film intitolato Casinò. Il film uscì effettivamente nel 1995, ed è quello di questa frase: «Ci sono un fottio di buche nel deserto, in quelle buche ci sono sepolti un fottio di problemi. Certo devi aver già preparato la buca prima di presentarti con un problema nel portabagagli».
Con la fine degli anni Novanta, Pesci smise praticamente di recitare. Da allora è tornato giusto per qualche particina, e in genere solo se a chiederglielo sono stati amici come De Niro, e si è di nuovo dato alla musica, usando spesso il nome Vincent LaGuardia Gambini, il nome del suo personaggio in Mio cugino Vincenzo. C’è anche una canzone rap.
Pesci era molto amico del comico George Carlin morto nel 2008. Carlin lo menzionò in uno dei suoi discorsi più famosi, quello su Dio e le preghiere: «Sapete a chi rivolgo le mie preghiere? A Joe Pesci. Per due motivi: per prima cosa, è un bravo attore. E per me è una cosa importante. Joe Pesci non fa il coglione in giro. Anzi, Joe Pesci è riuscito a risolvere un paio di cose su cui Dio non ha fatto nulla».
Comunque, più di ogni altra cosa, Joe Pesci è bravo ad arrabbiarsi.
A proposito di quella cosa degli amici, Pesci ha deciso di tornare a recitare per Scorsese e con De Niro (e stavolta pure Al Pacino) per il film The Irishman, che dovrebbe arrivare nel 2019.