Da qui solo al cimitero
Il racconto fotografico di quello che è rimasto e di chi ancora vive in un paese della Bosnia ed Erzegovina dopo la guerra degli anni Novanta
Sulejman Bijedić è un fotografo nato nel 1988 in Bosnia ed Erzegovina e cresciuto in Italia, dove è arrivato con la madre quando aveva cinque anni per trovare rifugio dalla guerra: Odavle samo u harem è il progetto fotografico che ha realizzato quando nel 2016 è tornato a Počitelj, il paese originario di sua madre, per raccontare la comunità dei musulmani che sono sopravvissuti alla guerra e di quelli che sono tornati dopo.
La Bosnia ed Erzegovina è uno stato diviso tra croato-bosniaci, serbo-bosniaci e bosgnacchi (bosniaci di religione musulmana). Allo scoppio della guerra all’inizio degli anni Novanta, Croazia e Serbia fornirono aiuti alle comunità croato-bosniache e serbo-bosniache che avevano iniziato una rivolta per essere riuniti alla rispettiva madrepatria. Il conflitto fu particolarmente sanguinoso perché l’obiettivo delle parti era la pulizia etnica per creare aree omogenee linguisticamente che una volta arrivati al tavolo delle trattative sarebbero state facili da annettere. Počitelj, dove la popolazione era a maggioranza musulmana, fu occupata dalle forze paramilitari croate, che costrinsero gli abitanti ad abbandonare le proprie case, uccidendoli o deportandoli nei campi di prigionia.
Il paese fu costruito nel 1383 dal re Stjepan Tvrtko e da allora il centro storico ha subito pochissime modifiche: oggi è patrimonio dell’umanità per l’UNESCO, ma del paese meraviglioso dei ricordi d’infanzia della madre del fotografo non è rimasto molto. Anche se aveva solo 5 anni, Bijedić ricorda di aver giocato in quei luoghi con il padre, prima che iniziassero gli scontri, si sparasse nelle strade e suo padre venisse deportato. Oggi, in estate, il paese si ripopola di giovani, coetanei di Bijedić, che ritornano da tutta Europa per passare le vacanze e riprendere contatto con le loro origini. La stessa cosa ha fatto il fotografo, che durante il suo soggiorno nel 2016 ha conosciuto uno degli anziani del posto (che oggi costituiscono la grande maggioranza della popolazione di Počitelj) e che lo ha ispirato per il titolo del progetto. L’uomo non stava bene e i suoi parenti avevano più volte cercato di trasferirlo in un ospedale prima che morisse, ma lui aveva rifiutato ogni volta dicendo “da qui solo al cimitero”, che in bosniaco è odavle samo u harem: Bijedić ha scelto quindi questa frase, ispirato da quest’uomo che ha fatto risuonare dentro di lui l’attaccamento per la sua patria, sebbene non vi abbia avuto un contatto diretto per anni e sia stato costretto a crescere altrove.
Bijedić è un fotografo documentarista, particolarmente interessato all’influenza che esercitano cultura e abitudini sulla vita delle persone. Prima di Odavle samo u harem ha lavorato a un altro progetto documentaristico, andando in Brasile con una ONG italiana.