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  • Martedì 30 gennaio 2018

Milano ci riprova con l’Agenzia Europea per i Medicinali

Dopo la notizia sui ritardi di Amsterdam, Beppe Sala ha detto che il governo italiano presenterà ricorso per rimettere in discussione l’assegnazione dell'EMA

La sede dell'European Medicines Agency, Londra, maggio 2017
(DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)
La sede dell'European Medicines Agency, Londra, maggio 2017 (DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha detto in un’intervista radiofonica che oggi partirà un ricorso del governo italiano per rimettere in discussione l’assegnazione dell’Agenzia Europea per i Medicinali (in inglese European Medicines Agency, abbreviata in EMA). Sala ha poi deciso di presentare un ricorso del Comune al Tribunale dell’Unione europea «indipendente da quello presentato dal governo italiano pur in garanzia del necessario coordinamento».

L’agenzia europea del farmaco ha sede a Londra, ma in seguito a Brexit e alla prevista uscita del Regno Unito dall’Unione Europea entro il 2019 si è reso necessario il suo trasferimento. Il 20 novembre scorso i ministri per gli Affari europei dei 27 paesi dell’Unione Europea avevano votato tra le 19 città candidate: dopo la terza e ultima votazione, dove Amsterdam e Milano avevano ottenuto entrambe 13 voti, Amsterdam aveva vinto il sorteggio finale.

Negli ultimi giorni però il direttore di EMA, Guido Rasi, ha fatto sapere durante una conferenza stampa che l’amministrazione di Amsterdam è in ritardo con la preparazione della nuova sede per l’Agenzia: l’edificio non c’è ancora e dunque è stata proposta una soluzione transitoria che, secondo Rasi, «non è ottimale» perché «dimezza» lo spazio della sede di Londra: «Nelle scorse settimane abbiamo avuto ampie discussioni sulla selezione di un edificio temporaneo. Entrambe le parti hanno convenuto che gli edifici inizialmente proposti non erano pienamente adatti allo scopo e che, pertanto, i nostri partner olandesi hanno dovuto trovare un’altra opzione. Ciò ha richiesto più tempo del previsto, ma sono lieto che ora abbiamo trovato una soluzione. Tuttavia questa non è una soluzione ottimale, avremo solo la metà dello spazio rispetto alla nostra sede attuale a Londra».

Un doppio trasloco comporterebbe poi ulteriori problemi e costi, e allungherebbe i tempi: «Questo doppio trasferimento ci costringerà a investire più risorse, e prolungherà il piano di continuità, ovvero impiegheremo di più per tornare alle operazioni normali», ha spiegato Rasi. L’EMA dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno di Brexit, cioè il 30 marzo del 2019. Rasi ha comunque spiegato che la decisione di trasferire l’EMA da Londra ad Amsterdam «è stata accolta favorevolmente dall’Agenzia e dal suo personale» e che in un’indagine condotta lo scorso anno «oltre l’80 per cento dei nostri 900 dipendenti ha dichiarato che sarebbe stato disposto a trasferirsi ad Amsterdam».

Dopo le dichiarazioni di Rasi, il sindaco di Milano ha fatto sapere di aver chiamato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e di avergli detto che «è il momento di essere aggressivi, facciamolo, proviamoci, fino in fondo, e da quello che mi ha detto, e senz’altro sarà così, oggi parte il ricorso». Sala ha precisato che le possibilità di una riassegnazione della sede a Milano «non sono altissime: ma dobbiamo provarci». La sua proposta è stata sostenuta anche dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin e dal presidente della Lombardia Roberto Maroni. Secondo Sala, se dovessero riassegnare EMA a Milano «lo dovrebbero fare in tempi brevi perché noi dobbiamo preparare il Pirellone. È una questione tecnica. Ma è anche una questione politica, chiamo la politica italiana al massimo impegno per Milano e per il nostro Paese». E ancora: «Gentiloni ha capito la situazione, che rischia di diventare ridicola. Prima c’è questo sorteggio, poi gli olandesi che non sono pronti. Non è una bella pagina nemmeno per l’Europa».

L’EMA (come avevamo spiegato qui) ha il compito di vigilare e coordinare la valutazione dei farmaci messi in commercio nell’Unione Europea. Non esegue direttamente esami di laboratorio, ma analizza e rivede la documentazione presentata dalle aziende farmaceutiche, che devono rispettare numerosi criteri nella fase di sviluppo e test dei loro medicinali. L’EMA diffonde periodicamente linee guida e altre informazioni in numerosi ambiti della medicina, dai vaccini ai medicinali, passando anche per i prodotti utilizzati in ambito veterinario. Il lavoro dell’EMA è svolto da una serie di comitati scientifici, sotto il controllo di un Segretariato, di cui fanno parte due membri per ciascuno stato della UE, due membri della Commissione europea e due del Parlamento europeo.

L’EMA impiega circa 900 persone, cosa che la rende una delle agenzie europee più grandi. Ha a disposizione un budget annuale intorno ai 300 milioni di euro e organizza numerosi incontri, conferenze e riunioni: in media sono 500 meeting internazionali all’anno per un totale di 65 mila partecipanti. La città che la ospita – finora Londra – usufruisce di un indotto molto importante considerata la quantità di persone che raggiungono la sede dell’EMA, trascorrono alcuni giorni in albergo, pranzano nei ristoranti, utilizzano i mezzi pubblici e così via. Molte società farmaceutiche hanno poi stabilito sedi a Londra per essere vicine all’EMA ed è probabile quindi che decideranno di spostare le loro filiali nella città scelta per ospitarla in futuro, creando quindi un ulteriore indotto.