A Cipro si sta votando il nuovo presidente
Il favorito è quello uscente, ma si andrà quasi di certo al ballottaggio; la questione principale è la solita: i negoziati con la parte turca dell'isola
A Cipro si sta votando per l’elezione del nuovo presidente. Cipro è una repubblica presidenziale e il presidente è il capo di stato e di governo. Ci sono nove candidati e se nessuno dovesse ottenere la metà più uno dei voti, il 4 febbraio ci sarà un secondo turno tra i due candidati più votati. I sondaggi dicono che probabilmente nessuno dei candidati arriverà a superare il 50 per cento dei voti.
Ci sono comunque pochi dubbi sul fatto che Nicos Anastasiades – presidente uscente, alla guida di un partito di centro-destra – sarà il più votato. La cosa più interessante sarà però vedere chi andrà contro di lui al quasi certo ballottaggio: sembra sarà una questione a due tra il centrista Nicolas Papadopoulos e Stavros Malas, candidato del Partito Progressista dei Lavoratori.
Ormai da decenni, la più importante questione politica di Cipro riguarda le relazioni con la parte turca dell’isola. L’isola è divisa dal 1974 – quando la Guardia nazionale cipriota e la giunta militare al governo in Grecia (il “regime dei colonnelli”) organizzarono un colpo di stato – e nel 2017 sono falliti in malo modo i colloqui per la riunificazione dell’isola.
In campagna elettorale, Anastasiades ha detto che intende riprendere i negoziati. Papadopulos, che è figlio dell’ex presidente Tassos Papadopoulos, lo ha invece accusato di fare troppe concessioni, ed è più duro riguardo ai rapporti con la parte turca di Cipro. Malas, che già nel 2013 perse al ballottaggio contro Anastasiades, è quello più favorevole ai negoziati.
Un sondaggio citato da Politico dice che Anastasiades dovrebbe ottenere circa il 40 per cento dei voti; Malas e Papadopoulos sono molto vicini, entrambi tra il 22 e il 25 per cento. I ciprioti con diritto di voto sono circa 550mila e i seggi chiuderanno quando in Italia saranno le sette di sera: i risultati sono attesi in serata.