Il macchinista del treno deragliato a Milano dice di non essersi accorto che stava viaggiando fuori dai binari
Il macchinista del treno che è deragliato giovedì alla periferia di Milano, causando tre morti e decine di feriti, ha dato una breve intervista al Corriere della Sera in cui smentisce la ricostruzione che più era circolata sul suo comportamento nei minuti dell’incidente.
Fra giovedì e venerdì si era diffusa la ricostruzione secondo cui il macchinista, che si chiama Renato Signorini, avesse frenato dopo essersi accorto che il treno viaggiava fuori dai binari, ma che non fosse riuscito a impedire che i vagoni centrali del treno si schiantassero contro i pali dell’alimentazione elettrica. In realtà, stando a quanto detto da Signorini al Corriere, non c’è stata alcuna frenata: «vi assicuro che non ho sentito nessun rumore, nessuna vibrazione. Non ho notato niente di anomalo, i normali rumori del viaggio. Altrimenti avrei azionato il freno di emergenza», ha spiegato al quotidiano. Rispondendo a una domanda più diretta – «è vero che ha sentito il treno vibrare e ha azionato i freni?» – Signorini ha risposto: «Agli inquirenti ho spiegato tutto. Ma non ho detto proprio così, le cose sono andate diversamente».
In questi giorni Signorini è stato interrogato sia dalla polizia ferroviaria sia dalla procura di Milano, che sta indagando sull’incidente. Non è ancora chiaro se la sua testimonianza – che dovrà essere riscontrata con le analisi sui rottami del treno – potrà aggiungere qualcosa all’indagine. Per ora l’incidente è stato attribuito al cedimento di un pezzo di rotaia lungo circa 20 centimetri e situato due chilometri prima del luogo dove il treno si è schiantato contro i pali dell’alimentazione elettrica.