L’Unione Europea ha sanzionato sette leader politici venezuelani, accusandoli di aver compromesso la democrazia nel loro paese
L’Unione Europea ha emesso una serie di sanzioni nei confronti di sette leader politici venezuelani, tutti accusati di aver compromesso la democrazia nel loro paese. Tra i sette non c’è il presidente del paese, Nicolas Maduro, ma c’è invece Diosdado Cabello, parlamentare con importanti incarichi di governo da oltre 20 anni e considerato un uomo di fiducia di Maduro e stimato dall’esercito venezuelano. Anche il capo della polizia segreta e quello della commissione elettorale sono finiti nella lista. Le sanzioni prevedono restrizioni sui viaggi in Europa e il congelamento del patrimonio, ma non è chiaro sei i sette politici venezuelani abbiano conti correnti o altri beni all’interno dell’Unione Europea.
Attualmente il Venezuela si trova in una gravissima crisi economica e politica. Nel paese non si trovano più cibo, medicinali e vestiti. L’inflazione è la più alta del mondo e il governo è indebitato e rischia di dover dichiarare bancarotta. La scorsa estate centinaia di migliaia di persone hanno manifestato contro le difficili condizioni di vita e contro il presidente Maduro. Durante settimane di scontri tra manifestanti antigovernativi e polizia, almeno 125 persone sono state uccise. Il governo presieduto da Madura, che per gli ultimi anni ha governato tramite decreti legge, senza consultare il parlamento, è riuscito a far approvare una nuova costituzione e a sciogliere il parlamento in cui l’opposizione aveva oramai raggiunto la maggioranza.