Come volare da Chicago a Londra senza biglietto e documenti
La storia di Marilyn Hartman, che da anni supera i controlli di sicurezza e s'intrufola sui voli dagli aeroporti degli Stati Uniti
Marilyn Hartman ha 66 anni, vive a Grayslake, Illinois (Stati Uniti), ed è abilissima nel superare i severi controlli di sicurezza aeroportuali statunitensi e a intrufolarsi sugli aerei, pur non avendo il biglietto né i documenti necessari. La scorsa settimana, per esempio, Hartman ha superato i controlli del Chicago O’Hare International Airport, è salita di nascosto su un volo di British Airways e diverse ore dopo è atterrata a Londra, dove è stata infine fermata dalla polizia e rispedita negli Stati Uniti. È riuscita a farlo eludendo tutti i passaggi di controllo in aeroporto, come aveva già fatto più di una decina di volte in passato.
Stando alle ricostruzioni della polizia di Chicago, Hartman è arrivata in aeroporto lo scorso 14 gennaio senza una carta d’imbarco o un documento valido per l’espatrio. Per entrare nell’area dei controlli di sicurezza con i varchi metal detector ha semplicemente nascosto parte del viso con i capelli, passando tra due agenti della Transportation Security Administration (TSA), l’agenzia responsabile della sicurezza dei trasporti. Di solito gli agenti della TSA verificano che il passeggero abbia un documento valido e il biglietto aereo, prima di consentire l’accesso all’area vera e propria dei controlli. Hartman è passata insieme ad altre persone riuscendo a non farsi notare.
Superati i controlli ai varchi, dove è raro che venga nuovamente chiesta la carta d’imbarco, Hartman ha provato a imbarcarsi su un volo per il Connecticut in partenza verso le 14. Al gate è stata però fermata da un agente che l’ha invitata a tornare al suo posto, forse spiegandole che non aveva il biglietto per quel volo. Hartman ha trascorso la notte in aeroporto, e il mattino successivo si è avvicinata a una navetta per il trasporto verso le partenze internazionali. Anche in questo caso è riuscita a salire sul mezzo, nonostante l’ingresso sia riservato a chi ha una carta d’imbarco per i voli internazionali.
In seguito Hartman è riuscita a passare attraverso un gate che stava effettuando l’imbarco per un volo di British Airways verso Londra. È quindi riuscita a mischiarsi ad altri passeggeri superando un primo controllo dei biglietti e la seconda verifica che viene effettuata direttamente a bordo, di solito per aiutare i passeggeri a identificare il loro posto. Ore dopo Hartman è atterrata a Heathrow, dove è stata infine fermata perché non aveva i documenti necessari per superare i controlli di frontiera del Regno Unito.
Rimpatriata negli Stati Uniti, Hartman è stata fermata dalla polizia con diverse accuse per avere oltrepassato i confini senza averne titolo. Sabato scorso i giudici hanno disposto il suo rilascio a patto che riceva aiuto psichiatrico, che stia alla larga dall’aeroporto e che indossi una cavigliera elettronica che ne tracci la posizione, in attesa di chiudere il suo caso giudiziario. Hartman è stata però trattenuta presso la prigione di Cook County, perché a quanto pare non ha una dimora in cui stare nella zona in cui è stata disposta la sua sorveglianza con la cavigliera elettronica.
Come spiega il New York Times, non è la prima volta che Hartman fa qualcosa del genere. Solo presso l’aeroporto di Chicago era già stata denunciata quattro volte per avere provato a sconfinare. Nel 2016 il suo avvocato aveva spiegato ai giudici che Hartman ha problemi mentali e che la detenzione non sarebbe stata la soluzione più adatta per offrirle aiuto e trattare il suo problema.
Alcune ricostruzioni dicono che Hartman abbia eluso i controlli aeroportuali una decina di volte, altre che siano state almeno 18. Nel 2014 salì su un aeroplano a San Jose (California) senza biglietto, atterrando poi a Los Angeles. Nel 2015 s’imbarcò senza documenti e biglietto in Minnesota volando fino in Florida.
Nonostante le promesse di non farlo più, nel febbraio del 2016 provò di nuovo a salire senza documenti su un aereo all’aeroporto di Chicago, ma fu fermata in tempo dagli agenti. I giudici la condannarono a sei mesi di trattamento in un centro per persone con malattie mentali, ritenendo che il problema di Hartman fosse più serio e ormai patologico.
Hartman non ha comunque mai costituito un pericolo per sé e per gli altri, ma il fatto che sia riuscita in più occasioni a eludere i controlli e a intrufolarsi sugli aerei pone qualche domanda sull’efficacia delle attività di sicurezza, soprattutto nell’aeroporto di Chicago che è uno dei più trafficati d’America. La TSA ha avviato una propria indagine per verificare che cosa sia andato storto.