La ragazza che aveva messo all’asta la sua verginità non voleva farlo davvero
Il Corriere ha intervistato la 18enne italiana di cui aveva parlato il Sun: l'asta c'è stata davvero, ma la sua era una «provocazione»
Tra le notizie più discusse sui giornali della settimana scorsa c’è stata la storia della modella italiana diciottenne che in un’intervista al tabloid britannico Sun aveva raccontato di aver messo all’asta la propria verginità per pagarsi gli studi all’Università di Cambridge e comprare una casa ai suoi genitori. Oggi il Corriere della Sera ha pubblicato una intervista della giornalista Elvira Serra alla ragazza, identificata con lo pseudonimo Nicole Severini, che chiarisce cosa c’è di vero in questa storia e cosa no. In breve: «Non è una modella, non ha nessuna sorella, non intende iscriversi a Cambridge e, soprattutto, non ha mai avuto intenzione di vendere la sua verginità online». L’asta però c’è stata e ha davvero raggiunto un milione di euro.
L’articolo spiega che anche se Severini non voleva davvero avere un rapporto sessuale per la prima volta in cambio di denaro – stando alla sua versione – si era davvero organizzata per poterlo fare. Dopo aver letto in giro la storia di alcune ragazze che avevano messo all’asta la propria verginità, aveva contattato alcune agenzie di escort straniere per provare a farlo a sua volta: «Volevo vedere se qualcuno sarebbe stato disposto a pagare anche per me». Severini ha raccontato di aver firmato un primo contratto, con penali da diecimila euro, con una agenzia tedesca chiamata Cinderella Escorts: il Sun ne aveva parlato lo scorso novembre, raccontando la storia di una ragazza rumena che avrebbe messo all’asta la sua verginità per comprare una casa ai propri genitori. Alla fine però l’asta per Severini non fu organizzata da questa agenzia, che dopo l’accordo iniziale non contattò più la ragazza, ma da Elite Models Vip, a cui Severini diede l’autorizzazione per la pubblicazione delle sue fotografie e di un suo video, poi ripubblicati da vari giornali.
È stata l’agenzia a dire a Severini di «essere credibile», e per questo la ragazza si era inventata la storia di voler studiare Economia a Cambridge, di avere una sorella da aiutare e di voler comprare casa ai suoi genitori. Sul sito dell’agenzia di escort si legge che Severini è disposta a incontrare il vincitore dell’asta per la sua verginità solo in Svizzera, nei Paesi Bassi e in Germania, tre paesi in cui la prostituzione è legale.
A suo dire, Severini ha parlato di sua iniziativa con il Sun, che già si era occupato di storie simili in passato. L’intervista pubblicata sul Sun è stata poi ripresa dai grandi quotidiani italiani e commentata anche da Massimo Gramellini, che nel Caffè del 18 gennaio l’ha apparentemente usata per criticare il movimento #metoo: «Niente da eccepire, insomma, a condizione che tra vent’anni la ragazza non rilasci un’altra intervista al Sun per accusare il suo primo amante di molestie».
Nell’intervista con il Corriere della Sera, Severini ha detto che quando in Italia si cominciò a parlare dell’asta decise di ritirare la sua offerta. Elite Models Vip le chiese di dichiarare di aver già venduto la sua verginità per difendere la propria credibilità, ma Severini non voleva farlo e per questo temporeggiò con l’agenzia. Poi però i suoi compagni di scuola la riconobbero nelle immagini diffuse dai giornali e il preside dell’istituto convocò a colloquio i suoi genitori. A quel punto fu la stessa Severini a raccontare loro tutto, dato che fino a quel momento non sapevano nulla e non avevano letto la notizia sui giornali né visto la discussione in merito a Porta a Porta, durante la quale erano state mostrate le sue immagini.
Tra gli ospiti della trasmissione c’era la showgirl Raffaella Fico, che raccontò che quando a 19 anni aveva detto di voler mettere all’asta la sua verginità lo aveva fatto solo per farsi pubblicità. Alcuni giornali che avevano commentato l’intervista al Sun di Severini avevano ipotizzato che anche nel caso della ragazza l’idea dell’asta fosse una trovata pubblicitaria.
La ragazza ha detto a Serra di essere dispiaciuta per quanto è successo e di aver chiesto scusa ai genitori. Per giustificare il suo comportamento, Severini ha detto: «È iniziata come una provocazione, volevo vedere se qualcuno era davvero disposto a spendere dei soldi per una cosa così». Poi ha aggiunto: «Ho fatto una cosa stupida, di cui sono profondamente pentita e se potessi tornare indietro non la rifarei, ma non l’ho fatto per mettermi in mostra. Ora voglio solo che la smettano di dire che ho messo in vendita la mia verginità. L’ho ripetuto pure ai miei compagni di classe che mi hanno chiesto se era vero: no, non è vero, non ho mai pensato seriamente di farlo».
Ora la ragazza si sente in difficoltà perché l’agenzia continua a cercare di mettersi in contatto con lei: «Mi chiede dove voglio che venga accreditato il bonifico, dicono che è arrivata un’offerta da un milione e sei». L’articolo del Corriere non dà dettagli sull’identità di Nicole Severini, né su dove vive, anche se Serra spiega di aver verificato l’identità della ragazza – sentita al telefono – facendosi mandare una fotocopia della sua carta d’identità. L’unica cosa che l’articolo dice sulla famiglia della ragazza è che i suoi genitori sono impiegati.