Almeno 5 persone sono morte durante delle proteste antigovernative nella Repubblica Democratica del Congo
Almeno cinque persone sono morte durante una serie di proteste antigovernative nella Repubblica Democratica del Congo, nelle quali i manifestanti si sono scontrati con la polizia. Le proteste, non autorizzate, erano state organizzate nella capitale Kinshasa, a Kisangani e a Bukavu per chiedere le dimissioni del presidente Joseph Kabila, che avrebbe dovuto finire il suo mandato più di un anno fa. La polizia ha usato gas lacrimogeno per disperdere i manifestanti che si erano radunati a Kinshasa, e i corpi di pace delle Nazioni Unite si sono dispiegati nelle strade per controllare le eventuali violenze, dato che tre settimane fa sette persone erano già morte in manifestazioni simili. La stima sui morti di oggi è proprio della missione dell’ONU nel paese, secondo cui almeno 33 persone sono state ferite negli scontri con la polizia e decine sono state arrestate.
Le manifestazioni sono state organizzate in risposta a un appello della Chiesa Cattolica del paese, e hanno coinvolto molti religiosi. La Chiesa è una delle principali forze di opposizione a Kabila, che è al potere dal 2001 e avrebbe dovuto indire nuove elezioni dopo la fine del suo secondo mandato nel 2016: non lo ha fatto e non ha nemmeno rispettato un accordo secondo cui avrebbe dovuto dimettersi entro la fine del 2017, posticipando le prossime elezioni al dicembre 2018.