La Svezia distribuirà degli opuscoli per prepararsi alla guerra
Verranno consegnati a 4,7 milioni di famiglie svedesi e saranno una versione aggiornata di quelli diffusi durante la Guerra fredda
La Svezia ha annunciato che nel 2018 distribuirà a 4,7 milioni di famiglie svedesi degli opuscoli contenenti istruzioni su cosa fare in caso di guerra. Gli opuscoli, che secondo il quotidiano locale Aftonbladet verranno consegnati tra maggio e giugno, spiegheranno come prendere parte alla “difesa totale” in caso di conflitto e come garantirsi continuo accesso ad acqua, cibo e riscaldamento. La decisione di stamparli e distribuirli, ha detto il governo svedese, è stata presa a causa delle crescenti minacce alla sicurezza nazionale emerse negli ultimi anni, soprattutto alla sempre maggiore aggressività della Russia fuori dai suoi confini.
Opuscoli simili furono distribuiti dal governo alle famiglie svedesi per la prima volta negli anni Quaranta, durante la Seconda guerra mondiale, e per l’ultima nel 1961, nel bel mezzo della Guerra fredda. Nei trent’anni successivi la Svezia ha fatto altre versioni aggiornate, ma sempre e solo a uso esclusivo del governo. Nella versione che verrà distribuita a partire dalla prossima primavera ci saranno delle novità: si parlerà per esempio di attacchi informatici, cambiamento climatico e terrorismo.
La Svezia ha cominciato ad aumentare le sue spese militari dal 2014, dopo l’invasione della Russia in Crimea e i diversi incidenti causati da incursioni di aerei militari stranieri nel proprio territorio. Nello stesso anno ha reintrodotto la coscrizione obbligatoria e deciso di impiegare truppe permanenti a Gotland, un’isola del Mar Baltico, per la prima volta nel decennio. Nel 2017, inoltre, ha tenuto la più grande esercitazione militare in 23 anni. Le preoccupazioni principali sono arrivate dalla Russia. A dicembre una commissione che si occupa di Difesa e che aiuta il governo a decidere della sua politica di sicurezza ha scritto che «un attacco armato contro la Svezia non può essere escluso». Martin Kragh, capo del programma sulla Russia dell’Istituto svedese per gli affari internazionali, ha detto al Financial Times: «Quello che era inimmaginabile fino a cinque anni fa oggi non è più così inimmaginabile, anche se rimane improbabile».
Negli ultimi mesi i politici svedesi hanno discusso molto di una possibile entrata della Svezia della NATO. Il governo guidato dai socialdemocratici (centrosinistra) ha firmato un accordo di cooperazione per permettere alle truppe NATO di operare più facilmente nel paese nel caso di un conflitto armato, ma si è detto contrario a fare dei passi in più. I quattro principali partiti di centrodestra, all’opposizione, hanno sostenuto invece che fosse arrivato il momento per la Svezia di entrare nella NATO. Martin Kragh ha detto al riguardo che le posizioni sono molto polarizzate, ed è una cosa che non fa bene al dibattito: «Se sei contro la NATO, sei visto come uno che ci vuole andare morbido con i russi. È una posizione pericolosa. Abbiamo bisogno di una visione strategica sulla Russia».