Il cielo di Pechino è tornato azzurro
Dopo anni di concentrazioni altissime di smog, il governo cinese è riuscito a ridurre l'inquinamento dell'aria, soprattutto nella capitale
In questi giorni a Pechino il cielo è azzurro limpido, tendente al blu. Non sarebbe una notizia, se la capitale cinese non fosse una delle città più inquinate al mondo: come dimostrano i dati e le foto, dense di grigio, che apparivano in questo periodo negli anni scorsi.
L’organizzazione ambientalista Greenpeace ha analizzato i dati sulla qualità dell’aria raccolti dal governo cinese ed è giunta alla conclusione che l’inquinamento negli ultimi tre mesi del 2017, misurato in base alla concentrazione di PM2.5, polveri estremamente piccole che se inalate possono causare danni al sistema respiratorio, è stato minore del 53 per cento rispetto a quello degli ultimi tre mesi del 2016. Il calo è stato osservato anche in altre città del nord-est della Cina: in media l’inquinamento dell’aria in 28 di queste è diminuito del 33 per cento. Greenpeace ha anche stimato che la riduzione dell’inquinamento ha evitato 160mila morti premature in tutto il paese.
Il miglioramento della qualità dell’aria a Pechino e in altre parti della Cina è dovuto alle politiche ambientali del governo del presidente Xi Jinping, iniziate nel 2013 ma di recente rese ancora più stringenti nella regione intorno alla capitale. Tuttavia i livelli di inquinamento sono peggiorati in altre zone della Cina: è possibile che a causa del trasferimento di alcune fabbriche dai dintorni della capitale, deciso dal governo, l’inquinamento sia stato semplicemente spostato. Nella provincia dell’Heilongjiang, al confine con la Russia, l’inquinamento dell’aria è aumentato del 10 per cento ad esempio. In tutta la Cina i livelli sono comunque diminuiti del 4 per cento. Mercoledì il ministro per la Protezione ambientale ha detto che i cieli particolarmente azzurri degli ultimi giorni sono anche dovuti a condizioni meteorologiche favorevoli: la situazione potrebbe peggiorare di nuovo verso la fine di gennaio e a febbraio.
È indubbio però che la situazione nella sola Pechino sia molto migliorata nei mesi passati. Nel 2015 e nel 2016 lo smog faceva lacrimare gli occhi e irritava le gole, costringendo le autorità a chiudere le scuole e a cancellare i voli aerei.
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