Facebook ci vuole più felici, dice
E per farlo ha deciso di privilegiare soprattutto i post di amici e familiari, riducendo quelli delle Pagine e dei siti di news: vi sentite già meglio, o preoccupati?
Facebook ha annunciato un nuovo importante cambiamento sulla frequenza e il modo in cui i suoi iscritti vedranno post, video e fotografie nella sezione Notizie (“News Feed”), la più importante del social network. I contenuti condivisi da amici e familiari saranno privilegiati rispetto ai post delle Pagine, un cambiamento che secondo il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, dovrebbe rendere più personale l’esperienza sul social network per ciascuno dei suoi circa 2 miliardi di iscritti. La modifica sarà introdotta in tutto il mondo nel corso delle prossime settimane, nell’ambito dei periodici cambiamenti che l’azienda applica agli algoritmi del suo News Feed, la prima cosa che si vede quando ci si collega a Facebook.
Negli ultimi mesi Facebook aveva già sperimentato, su un numero limitato di utenti, alcuni sistemi alternativi del News Feed separando per esempio i contenuti condivisi dalle Pagine da quelli dei profili, creando una nuova sezione. L’esperimento aveva ricevuto molte critiche, soprattutto da parte degli editori, preoccupati dalla possibilità di finire meno spesso sotto l’attenzione degli iscritti al social network. Il nuovo sistema sembra essere un compromesso tra quell’esperimento e alcune valutazioni successive: i contenuti delle Pagine continueranno a comparire nel News Feed, ma con una frequenza molto più bassa e solo nei casi in cui ricevano molte interazioni (“Mi piace”, commenti, condivisioni) da parte dei loro iscritti. Per questo motivo, gli stessi responsabili di Facebook non escludono che possa esserci un calo nella capacità delle singole pagine di raggiungere i loro iscritti (il cosiddetto “reach”).
Il cambiamento annunciato giovedì è il più importante degli ultimi anni per quanto riguarda il News Feed. Entro poche settimane, inizierà a diminuire la presenza di contenuti virali come video e meme, mentre saranno più presenti le fotografie condivise dai propri amici, post più personali, richieste di aiuto e consigli e cose di questo genere. L’obiettivo di Zuckerberg è fare aumentare sensibilmente le “interazioni significative” tra gli utenti, riducendo quelli che definisce “contenuti passivi”: video e articoli che richiedono solo di essere guardati e letti, senza coinvolgere gli iscritti in una conversazione o portarli a esprimere e confrontare le loro opinioni.
In un lungo post pubblicato su Facebook, Zuckerberg ha spiegato che: «Sentiamo la responsabilità di assicurarci che i nostri servizi non siano solo divertenti da usare, ma che siano anche una cosa buona per il benessere delle persone». Zuckerberg ha citato recenti studi – di cui si è discusso molto a fine 2017 – nei quali si dice che gli utenti che sono attivi sui social network si sentono meglio al termine della loro esperienza online, rispetto a quelli che si limitano a osservare che cosa condividono gli altri. Il cambiamento annunciato ieri sembra volere incentivare le interazioni, ma potrebbe comunque avere effetti negativi sul tempo complessivo trascorso su Facebook dagli utenti.
Molti contenuti virali sono di solito in formato video e contribuiscono quindi a mantenere alto il tempo di permanenza su Facebook. Avendo deciso di renderli meno evidenti e frequenti nel News Feed, il social network prevede una probabile riduzione della durata delle sessioni di ogni utente, ma al tempo stesso confida che il tempo trascorso sia di migliore qualità. Questo approccio potrebbe avere, almeno all’inizio, conseguenze importanti per i ricavi di Facebook (meno tempo sul social network equivale a meno annunci pubblicitari visualizzati), cosa che evidentemente Zuckerberg ha messo in conto almeno per il breve periodo.
Far sentire meglio le persone dopo che hanno usato Facebook non è un obiettivo da poco e non è nemmeno una cosa semplice da misurare. Il social network ha però diversi motivi per provarci, a cominciare dalla necessità di rispondere alle numerose critiche ricevute nell’ultimo anno sul modo in cui ha influenzato milioni di persone e il loro modo di rimanere informate. Facebook è da mesi al centro del grande e sterminato dibattito sulle “fake news”, che si è intrecciato a quello sull’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti, al condizionamento di altre elezioni in giro per il mondo e al ruolo della Russia nella diffusione di false informazioni. Riducendo i contenuti delle Pagine e più in generale gli articoli nel News Feed, Facebook confida di ridurre il problema, anche se questo non assicura che i singoli utenti smettano di condividere notizie false che finiranno comunque sotto gli occhi dei loro amici.
L’annuncio dei cambiamenti è arrivato a pochi giorni di distanza dalla prossima udienza per Facebook davanti al Congresso degli Stati Uniti. Insieme a Twitter e YouTube (Google), mercoledì prossimo Facebook dovrà rispondere alle domande sulla diffusione dei contenuti di propaganda ed estremisti online, spiegando che cosa abbia in programma per ridurre il fenomeno. In un anno, Facebook ha cambiato sensibilmente il proprio approccio sul tema: quando gli furono mosse le prime accuse dopo l’elezione di Trump, Zuckerberg rispose minimizzando e sostenendo che Facebook non avesse responsabilità dirette, che andavano invece cercate nei produttori di contenuti. In seguito alle numerose critiche e ad altri elementi emersi, come il fatto che account russi avessero speso migliaia di dollari per promuovere i loro contenuti di propaganda usando proprio gli strumenti promozionali di Facebook, Zuckerberg ha cambiato posizione e ora riconosce almeno in parte le responsabilità della sua azienda nella vicenda.
Il cambiamento al News Feed preoccupa i proprietari delle Pagine, a partire dagli editori, (e i lettori di pagine e giornali via Facebook) che per anni si sono sentiti dire che Facebook sarebbe stato la porta d’ingresso più importante per portare lettori sui loro siti. Da mesi il social network ha ridotto la presenza dei post delle Pagine dei giornali nel News Feed, con conseguenze notevoli soprattutto per le testate che erano più presenti e che facevano molto affidamento su Facebook per far conoscere i loro contenuti. Per stessa ammissione del social network, le nuove modifiche potrebbero ulteriormente peggiorare le cose per alcuni editori, riducendo la loro presenza e la frequenza con cui i loro contenuti sono mostrati nel News Feed.