Sembra che a Genova siano stati esposti dei Modigliani falsi
Lo dice una perizia ordinata dalla procura, secondo cui una ventina di quadri sono stati «grossolanamente falsificati»
Secondo una perizia ordinata dalla procura di Genova, 20 dei 21 quadri attribuiti al celebre pittore Amedeo Modigliani ed esposti in una recente mostra a Palazzo Ducale sono falsi. La procura li aveva sequestrati a luglio dopo un esposto dello storico dell’arte Carlo Pepi, e aveva indagato per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d’arte e riciclaggio il curatore della mostra Rudy Chiappini e Joseph Guttmann, collezionista e proprietario di molte opere sequestrate. Chiappini e altri hanno criticato la perizia e difeso le opere, che valgono diversi milioni di euro. I risultati di un’ulteriore perizia dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
La mostra è rimasta aperta fra aprile e luglio 2017 – ne avevamo scritto anche qui sul Post – e ospitava una trentina di quadri. Fra i 20 quadri attribuiti a Modigliani ed esposti all’interno della mostra, molti raffigurano ritratti di modelle e amici. Secondo la perizia, eseguita dall’esperta Isabella Quattrocchi e trapelata ai giornali, i quadri sono «grossolanamente falsificati» sia «nel tratto» sia «nel pigmento», cioè nella pittura. Anche le cornici non sarebbero originali, ma «provenienti da paesi dell’est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili né come contesto che come periodo storico a Modigliani».
Chiappini si è difeso spiegando di non avere attribuito personalmente le opere a Modigliani – «mi sono solo limitato a raccogliere informazioni già esistenti», ha detto all’ANSA – e criticato la perizia, spiegando che «se parla di cornici è ridicolo. Ogni proprietario mette le cornici che vuole. Comunque quei dipinti sono stati esposti anche da altre parti e la loro autenticità era basata su attribuzioni fatte da altri studiosi e esperti».
Il Secolo XIX scrive che nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori novità, visto che sono previsti una serie di interrogatori e l’esito di un’ulteriore perizia sulla datazione della pittura e delle tele richiesta chiesta ad alcuni esperti francesi.
Nel frattempo Palazzo Ducale ha fatto sapere di ritenersi «parte fortemente lesa» e che «se le perizie relative all’esame sui pigmenti confermassero il giudizio negativo della perizia depositata, il consiglio direttivo della Fondazione Palazzo Ducale deciderà quali iniziative intraprendere».