Macron è arrivato in Cina, e ha fatto Macron
Ha regalato un raro cavallo al presidente cinese, si è presentato come il capo dell'Europa e ha posato insieme alla moglie in luoghi molto scenografici
Il presidente francese Emmanuel Macron è arrivato in Cina accompagnato dalla moglie Brigitte per una visita di stato di tre giorni; e quello che ha fatto e detto, e soprattutto il modo in cui ha saputo sfruttare la sua immagine, sono già degni di nota. La coppia ha visitato la città settentrionale di Xian (lei era evidentemente infreddolita), dove ha posato davanti al famoso Esercito di terracotta, e fatto un giro nella Grande moschea e nella pagoda della Grande Oca Selvatica. Macron, che sempre a Xian ha parlato per un’ora a palazzo Daming, ha anche incontrato il presidente cinese Xi Jinping a Pechino portandogli in dono un cavallo di otto anni di nome Vesuvius, appartenente alle scuderie della Guardia repubblicana francese: «un regalo diplomatico senza precedenti», «simbolo dell’eccellenza francese», ha puntualizzato il suo staff. Due frasi che Macron ha detto esprimono bene lo spirito del viaggio: «l’Europa è tornata» e «sono qui per mostrare alla Cina la mia determinazione nel portare la relazione con l’Europa nel Ventunesimo secolo».
Macron si è quindi presentato come rappresentante dell’Europa in Cina, approfittando del vuoto lasciato dalla ritirata del Regno Unito dall’Unione Europea e dalla difficile situazione politica in Germania, e ha provato ad accreditarsi come principale leader occidentale vista la scarsa affidabilità del presidente statunitense Donald Trump. Di suo, il presidente cinese Xi Jiping ha cercato un sostegno internazionale all’estensione del suo potere, avvenuta a ottobre al Congresso del Partito Comunista cinese. I due leader proveranno anche a rafforzare i legami commerciali: in particolare Macron punterà a ottenere condizioni migliori per le importazioni europee in Cina, mentre Xi vorrà far progredire il progetto di infrastrutture noto come la Nuova via della Seta.