Come funziona la marijuana legale in California
Chi la può comprare, quanto costa, che conseguenze avrà: economiche e non solo
Dal primo gennaio 2018 in California è diventato legale vendere marijuana a scopo ricreativo: è il risultato del referendum sulla legalizzazione della cannabis che si era tenuto l’8 novembre 2016 e aveva ottenuto il 53 per cento dei voti favorevoli. L’uso terapeutico della cannabis era già consentito e regolamentato dal 1996, con la cosiddetta Proposition 215. Da lunedì migliaia di persone si sono messe in coda per comprare marijuana e altri prodotti che la contengono, come biscotti e lozioni; nei prossimi giorni saranno sempre di più, man mano che nuovi rivenditori otterranno la licenza necessaria.
La legge
L’8 novembre 2016 è stata approvata con il 53 per cento dei voti favorevoli e il 47 per cento contrari la Proposition 64, che prevede la legalizzazione e la regolamentazione della vendita di marijuana a scopo ricreativo, dopo quello medico già approvato nel 1996 con la Proposition 215. La California è diventata l’ottavo stato americano a consentirne l’uso ricreativo, insieme ad Alaska, Colorado, Maine (che l’ha legalizzato ma non ha stabilito una data in cui sarà legale venderla e comprarla), Massachusetts (dove si potrà vendere a luglio), Nevada, Oregon e stato di Washington.
Chi e quanto
La legge stabilisce che le persone con più di 21 anni possono possedere fino a un’oncia di marijuana, circa 28 grammi, e coltivare fino a sei piante nella loro casa.
Come funziona
La vendita, la coltivazione e la lavorazione della marijuana sono concesse dallo stato californiano attraverso delle licenze emesse da tre diverse agenzie statali. Il Bureau of Cannabis Control, che concede quelle per la vendita, ha detto di averne rilasciate 200 la scorsa settimana, e che sta considerando centinaia di altre richieste presentate sul sito dell’agenzia. Non c’è un limite alle licenze, che durano dai 120 giorni a un anno; tra i requisiti richiesti è necessario che il rivenditore si trovi ad almeno 180 metri di distanza da una scuola. La legge permette alle autorità locali di imporre una tassazione sulla marijuana e i suoi prodotti, che in alcune zone è stata fissata anche al 45 per cento del prezzo finale.
Quanto costa
Il costo dipende dalla qualità e dal tipo di prodotto, dal negozio in cui la si compra e dalle tasse imposte dalle autorità locali: CNN scrive che 3,5 grammi possono costare dai 25 ai 60 dollari, dai 20 ai 50 euro, e che per una torta di ciliegie e marijuana di 14 grammi comprata da Buddy’s, un negozio a San José, ci volevano 260 dollari, più di 200 euro.
Dove si può comprare
Alex Traverso, il portavoce del Bureau of Cannabis Control, ha detto che fino alla scorsa settimana sono state emesse 200 licenze e che lunedì i negozi operativi sono stati un centinaio, tutti nelle città e periferie di Berkeley, Oakland, San José e San Diego; a San Francisco e Los Angeles bisogna invece aspettare fino a martedì. Per quanto attese, le code e la quantità di affari hanno stupito i negozianti; i giornali stanno raccontando delle centinaia di persone in attesa e riportando vari aneddoti su incassi, prodotti acquistati e aumenti di clientela del 50-60 per cento in un giorno.
Cosa dice lo stato federale
La legge vale solo a livello statale, quindi in California, mentre per lo stato federale l’uso e il possesso di marijuana è illegale da decenni e cannabis e THC, il suo principio attivo, sono inclusi nella categoria più alta delle sostanze pericolose nonostante successivamente ci siano stati diversi tentativi di includerle nelle categorie inferiori. Rimane quindi illegale vendere o trasportare marijuana fuori dai confini della California in auto e aereo, e anche inviarla per posta.
E da un punto di vista economico che succede?
Secondo New Frontier Data, che studia e raccoglie dati sull’industria della cannabis, si prevede che il mercato della marijuana in California raggiungerà 7 miliardi di dollari di fatturato annuo, circa 5,5 miliardi di euro, entro il 2020, superando i 6,6 miliardi di dollari del mercato di cannabis legale in tutti gli Stati Uniti nel 2016. Un altro aspetto da tenere d’occhio è come si comporteranno i produttori e commercianti che ora potranno vendere liberamente la loro merce: la California infatti ha un’ampia produzione locale, pari a sette volte quello che consuma.
La legalizzazione della cannabis potrebbe danneggiare economicamente chi la utilizza a scopo medico, dato che i prezzi aumenteranno di circa un terzo a causa delle imposte sulle vendite. È comunque possibile registrarsi al ministero della Salute dimostrando di far parte di un programma terapeutico e ottenere l’esenzione dalle tasse.
Qualche conseguenza negativa
In molti si chiedono se la legalizzazione della marijuana ne aumenterà il consumo: non ci sono però abbastanza dati a sostegno dell’una o dell’altra tesi, e ci sarà chi la proverà per curiosità e ne farà solo un uso sporadico. Tra i contrari alla legalizzazione ci sono le persone che temono un aumento degli incidenti in auto, come avvenuto in Colorado quattro anni fa, dove gli incidenti stradali mortali con guidatori risultati positivi alla marijuana sono più che raddoppiati dal 2013 al 2016. Sempre in Colorado c’è stato un aumento del 35 per cento di persone andate al pronto soccorso per aver assunto marijuana.
E nel resto degli Stati Uniti?
La California è lo stato americano più abitato, oltre che un centro culturale decisamente rilevante: è quindi molto probabile che la legalizzazione della marijuana influenzerà anche altri stati, convincendoli ad approvare legislazioni simili. Inoltre la marijuana è ora legale in tutta la costa sul Pacifico, senza alcuna interruzione territoriale. Daniel Yi, portavoce di MedMen, uno dei tre negozi di West Hollywood che venderanno cannabis per uso ricreativo, è convinto che le cose cambieranno: «questo è lo stato più abitato. Abbiamo fatto diventare di moda lo yoga. Abbiamo reso popolare il sushi. Penso che ora il dibattito nazionale sulla cannabis sarà spostato in avanti come non era mai successo prima».