Come è finito Gomorra 3
Per chi vuole essere sicuro di non aver perso nulla, oppure aggiornarsi sulla cosa di cui parleranno tutti a Natale [SPOILER]
È finita la terza stagione di Gomorra, la serie, con l’undicesimo e dodicesimo episodio. Le ultime puntate della serie tv ispirata dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano sono andate in onda venerdì su Sky Atlantic. Se le dovete ancora vedere fermatevi a questo punto, che ci sono diversi SPOILER: se invece volete essere sicuri di non aver perso nulla (oppure essere aggiornati per le conversazioni con i parenti a Natale), questo è quello che è successo nelle ultime due puntate.
Undicesimo episodio
Puntata lenta, ma con una discreta tensione, quindi non noiosa. La trama in realtà è tutta in una decina di righe. I confederati chiedono a Gennaro, per ridargli Azzurra e il bambino, di consegnare loro Ciro ed Enzo, che vogliono ammazzare (vogliono ammazzare anche Gennaro). I tre si mettono d’accordo per fare l’operazione di scambio con l’inganno (inganno palese e operazione implausibile: non si capisce perché i confederati debbano aspettarsi che Ciro ed Enzo si consegnino a morire gratis) e infatti quando tutto avviene, rapidamente si risolve con gli uomini di Enzo che fanno fuori gli sgherri dei confederati e ammazzano O’ Sciarmante, con il suocero di Gennaro fatto saltare in aria col telecomando da Ciro, e con un minimo colpo di teatro in Patrizia che finalmente dimostra da che parte sta dopo dieci puntate di intermediazione improbabile, e ammazza il cecchino che ha Gennaro nel mirino prima che possa sparare. Aggiungendo a Gennaro una battuta che si poteva inventare di meglio, “pensavi che ti avrei tradito?”.
Quindi è probabile che le cose non si mettano benissimo per Scianèl, che era la principale sostenitrice della demolizione di Genny, intanto che progredivano le sue avances verso Patrizia (“io sarò regina e tu il principe”, creativa e allusiva costruzione genealogica). Intorno ci sono gli sguardi fissi di Patrizia (i suoi tronchetti, calzatura universale delle donne di Gomorra), le fatiche di Azzurra (solidarietà all’attrice) nel portare goffamente in braccio il piccolo e robusto Pietro (stordito o frignante, sempre: il bambino che suscita meno compassione della storia della fiction), e la prospera società di vigilanza creata da Gennaro per proteggere i commercianti che i suoi stessi uomini hanno rapinato.
Ultimo episodio
Col botto finale. Ma anche col botto iniziale. I boss confederati convocano Scianèl che si aspetta di essere premiata per la sua lealtà e invece loro hanno deciso di fidarsi di Patrizia, che arriva in scena e si capisce che farà fuori Scianèl col loro consenso. Scianèl ci rimane piuttosto male e gliene dice parecchie (“d’ora in poi sarai solo una femmina buona per una chiavata”): Patrizia per soprammercato le rivela che è stata lei a suggerire che suo figlio fosse ucciso, si prende una sberla, e poi le spara.
Passiamo agli uomini: Genny vuole concludere la sua vendetta sconfiggendo tutti i confederati, ed Enzo idem, per conto suo. Ciro convince entrambi a fermarsi, che conta più il potere della vendetta e dei sentimenti: e così viene convocata una riunione di tregua tra tutti, che sancirà che Enzo e Genny si prenderanno Forcella e le zone dello Sciarmante (Azzurra intanto è poco convinta di tornare alla vita di paura di sempre e si lamenta con Genny).
Intanto però i rapporti tra i tre protagonisti si sono intricati. Ciro ha preso qualche accordo non chiaro con lo Stregone. Enzo è sobillato da Valerio – geloso – a non fidarsi di Genny e forse nemmeno di Ciro. Genny continua a disprezzare Enzo. Poi uno dei due fratelli boss garagisti – quello scemo – dice a Valerio che Genny ha intenzione di fregare Enzo e si è messo d’accordo con lo Stregone: e Valerio lo dice a Enzo. E insomma capiamo che ci sarà qualche colpo di scena: però la riunione si svolge come deve, anche se piuttosto tesa, e le regole della spartizione dei quartieri sono stabilite, come concordato.
Dopo di che inizia lo showdown. I fratelli garagisti tornano a sera nel palazzo dello Stregone e gli fracassano la testa sul tavolo delle riunioni. Ciro e Genny raggiungono di malavoglia – sono di un’altra generazione, sobria – lo yacht nel golfo dove Enzo e i camorristi hipster hanno organizzato una festa celebrativa del successo. Arrivati a prua da Enzo e Valerio, li sentono accusare Genny di essersi messo d’accordo con lo Stregone per fregarli. Enzo punta la pistola alla testa di Genny, ma Ciro interviene e non solo rivela di essersi messo lui d’accordo con lo Stregone (“voi due siete uguali, figli di Re, e vi fate ingannare dai sentimenti: ma conta solo l’interesse”, spiega a Enzo e Genny) ma annuncia a Enzo di non essere mai stato suo frate e gli dice – mentendo: è stato Genny – di avere ucciso lui Carmela. Insomma, Ciro si immola per Genny: che a questo punto riceve da Enzo la pistola e l’ordine di uccidere Ciro.
C’è una scena d’amore struggente di sguardi e abbraccio tra Genny e Ciro sulla prua dello yacht – tipo Titanic, insomma – e Genny spara.
Spara. Lo ammazza. Ha ammazzato Ciro. L’Immortale è morto.
Ultima scena: il suo corpo sott’acqua.