Gli stadi che si stanno progettando in Italia
Con ampio ritardo rispetto agli altri campionati europei e con strutture che nel maggiore dei casi prevedono costi contenuti: ma sì, qualcosa si sta muovendo
La situazione degli stadi è da anni uno dei più grandi problemi del calcio italiano: riguarda soprattutto le squadre di club, che rispetto ai maggiori campionati d’Europa non possono contare più di tanto sugli incassi derivati dalla vendita di biglietti e abbonamenti stagionali, ma tocca anche le istituzioni e la Federazione, dato che la costruzione di stadi nuovi e moderni (e sono molte le squadre che ne hanno bisogno) richiede investimenti a cui le società, nella maggior parte dei casi, non possono far fronte da sole. L’età media degli stadi italiani è circa sessantadue anni, che vuol dire impianti vecchi, scomodi, freddi d’inverno e molto spesso con visibilità ridotta e ostacolata.
Nonostante se ne sia parlato a lungo, negli ultimi anni la situazione è rimasta pressoché immutata. Ad oggi, solo tre club hanno costruito o ristrutturato radicalmente degli impianti: la Juventus nel 2011, l’Udinese nel 2015 e il Frosinone quest’anno. Molti altri progetti sono stati presentati ma non hanno avuto seguito, altri sono stati semplicemente accantonati. Negli ultimi mesi, tuttavia, seppur in notevole ritardo rispetto agli altri campionati europei – e non per forza i più ricchi e conosciuti, come ad esempio in Turchia e Polonia – qualcosa sembra si stia finalmente muovendo, grazie anche alla legge sugli stadi introdotta lo scorso aprile, che ha facilitato alcune procedure, e ai prestiti a lungo termine elargiti dall’Istituto per il Credito Sportivo.
Stadio della Roma / AS Roma
In attesa dei lavori
La ricerca del sito per la costruzione del nuovo Stadio della Roma iniziò nel febbraio del 2012 e nel dicembre dello stesso anno venne ufficializzata la scelta dell’area del vecchio Ippodromo di Tor di Valle, a sud di Roma. Il progetto venne poi approvato dalla giunta dell’allora sindaco Ignazio Marino e presentato al Campidoglio nel marzo del 2014, alla presenza della squadra e del presidente James Pallotta. Poi iniziò il processo di approvazione, che però si è rivelato ben più lungo e discusso del previsto, tanto che in alcuni momenti sembrò anche vicino a saltare, per varie ragioni, fra cui la contrarietà dell’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Roma e di molti consiglieri della maggioranza del Movimento 5 Stelle. Nello specifico, furono contestate le costruzioni previste attorno allo stadio, il cosiddetto “business park”, e le cubature complessive del progetto.
Il progetto dello Stadio della Roma è stato quindi notevolmente ridimensionato dalla giunta della sindaca Virginia Raggi, ed è diverso da quello approvato dal consiglio comunale durante la giunta di Ignazio Marino. Sono state escluse le tre torri progettate dal famoso Studio Libeskind e le cubature del “business park” hanno subito una riduzione vicina al 60 per cento (500 mila metri cubi, non più un milione e rotti). Le opere pubbliche nella zona circostante non escluse dal progetto verranno inoltre realizzate in un secondo momento, e non di pari passo con la costruzione dello stadio.
Lo scorso 5 dicembre, dopo tre mesi di discussioni, la Conferenza dei Servizi ha dato il via libera al progetto. Il comune di Roma dovrebbe adottare la delibera della Conferenza dei Servizi sul nuovo stadio entro il prossimo marzo, e quindi concedere il permesso ai primi cantieri e poi alle gare europee sulle opere pubbliche previste nella zona. La Roma pensa di giocare nel nuovo stadio a partire dalla stagione 2020/2021.
Stadio Renato Dall’Ara / Bologna
In fase di progettazione
Il progetto del rifacimento dello stadio Dall’Ara di Bologna, realizzato dall’architetto italiano Gino Zavanella, lo stesso che ha progettato lo Juventus Stadium, è stato presentato lo scorso febbraio: prevede la copertura totale delle gradinate, il rifacimento delle curve, l’eliminazione della sovrastruttura esterna in ferro realizzata per i Mondiali del 1990 e un nuovo impianto di illuminazione a led. La capienza sarà ridotta da 36.000 a 24.000 posti e la caratteristica Torre Maratona verrà mantenuta così com’è.
La società sta attendendo l’ultimo permesso dal comune di Bologna, che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. I lavori costeranno circa 70 milioni di euro, a cui però vanno aggiunto altri 100 milioni per la “cittadella della moda” prevista nella zona adiacente al Dall’Ara – coinvolta nel progetto in quanto una parte del terreno interessato dai lavori di rifacimento è gestita da Invimit, un fondo del ministero dell’Economia – e altri 20 milioni per le opere stradali. Negli ultimi anni lo sviluppo del progetto ha subìto continui ritardi proprio per la portata dell’investimento, dato che il Bologna è disposto a investirci non più di 50 milioni di euro.
Stadio Atleti Azzurri d’Italia / Atalanta
In attesa dei lavori di rifacimento
La dirigenza dell’Atalanta ha presentato a novembre il progetto del rifacimento dello stadio Atleti Azzurri d’Italia, l’impianto in cui la squadra gioca dal 1928. I lavori inizieranno al termine della stagione in corso e proseguiranno per fasi separate. Verranno mantenute le tribune dei due lati lunghi del campo, una delle quali, la principale, è già stata rifatta. I maggiori cambiamenti riguarderanno le due curve, che verranno abbattute, rifatte completamente e dotate di copertura. La zona circostante l’impianto e la viabilità verranno completamente riorganizzate.
I lavori dovrebbero concludersi entro il 2020 e lo stadio avrà una capienza di 24.000 posti a sedere, circa 3.000 in più di quelli attuali.
Stadio della Fiorentina / Fiorentina
In fase di progettazione
Il progetto del nuovo stadio della Fiorentina è stato presentato lo scorso marzo con un evento a Palazzo Vecchio, la sede del comune di Firenze, ma a oggi sembra esserci ancora poco di certo. Stando a quanto sostenuto nel giorno della presentazione dai dirigenti della società, i lavori dovrebbero iniziare nel 2019 e terminare dopo due anni per un costo di 240 milioni di euro. Lo scorso giugno, tuttavia, la famiglia Della Valle ha fatto sapere di essere disposta a vendere il club, citando come principale motivazione l’insoddisfazione di gran parte della tifoseria per la gestione della società. Negli ultimi due anni la proprietà ha ridotto progressivamente i costi di gestione del club, fino all’estate scorsa, in cui ha venduto praticamente tutti i suoi migliori giocatori: un altro motivo per dubitare che la costruzione dello stadio possa proseguire spedita.
Inoltre, la zona in cui è prevista la costruzione dell’impianto è attualmente occupata dal centro alimentare polivalente Mercafir, che dovrà essere ricollocato, e l’intera zona sarà poi interessata da un processo di riqualificazione. Fino ad allora – non meno di un anno – lo stato del progetto non potrà avanzare più di tanto: per spostarsi, l’area Mercafir ha bisogno ancora dell’approvazione della valutazione ambientale strategica (VAS) e della variante del Piano urbanistico esecutivo (PUE). Per entrambe bisognerà aspettare almeno sei mesi, peraltro con la situazione societaria ancora incerta.
Stadio Sant’Elia / Cagliari
In fase di progettazione
Il progetto preliminare del nuovo stadio del Cagliari fu presentato nel dicembre del 2015. La scorsa settimana la società ha invece reso noti i nomi dei tre studi candidati alla progettazione definitiva (J+S & One Works, Sportium e Tractebel). I tre studi avranno tempo fino al prossimo 12 febbraio per presentare una proposta che rispetti le linee guida stabilite dal club; poi la società assegnerà ufficialmente l’incarico. I lavori, a meno di complicazioni, dovrebbero iniziare la prossima estate e terminare entro il 2020, l’anno in cui la squadra festeggerà il centenario della fondazione.
I lavori di demolizione del vecchio stadio, invece, sono già iniziati e per non dover spostarsi altrove per giocare le partite casalinghe, per la stagione in corso la dirigenza del Cagliari ha scelto di costruire uno stadio temporaneo accanto, usando parte delle tribune in tubi zincati già installate al “Sant’Elia” e parte della struttura che venne usata per costruire lo stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena, utilizzato dal Cagliari solamente tra il 2012 e il 2013 e poi chiuso e demolito.
Il nuovo stadio non ha ancora un nome: Stefano Signorelli, uno dei consiglieri di amministrazione del Cagliari Calcio, ha spiegato che la società spera di trovare uno sponsor, il cui nome potrebbe essere usato in cambio dell’investimento. È invece già sicuro che la tribuna principale sarà intitolata a Gigi Riva, uno dei più forti attaccanti italiani di sempre che ha giocato per il Cagliari negli anni Sessanta e Settanta, periodo in cui fece parte della squadra che vinse il primo e unico Scudetto nella storia della squadra.
Stadio Benito Stirpe / Frosinone
Inaugurato
Il Frosinone Calcio è l’unica società calcistica italiana ad aver inaugurato un nuovo stadio nel 2017. Con l’inaugurazione avvenuta lo scorso settembre, infatti, il nuovo Benito Stirpe è diventato il terzo impianto gestito esclusivamente da una società di calcio, dopo l’Allianz Stadium della Juventus e la Dacia Arena di Udine. L’impianto è stato costruito su di una base già esistente, il vecchio stadio Casaleno, rimasto incompiuto per decenni e nel frattempo seriamente danneggiato. I lavori di rifacimento e completamento sono costati circa 15 milioni di euro, in parte prestati dall’Istituto per il Credito Sportivo, ente presieduto da Andrea Abodi, ex presidente della Serie B, che sta aiutando molte squadre a ristrutturare e costruire nuovi impianti con prestiti a lungo termine.
Il Benito Stirpe conta poco più di 16.000 posti a sedere, è completamente coperto e a eccezione della tribuna centrale è stato costruito come se fosse uno stadio temporaneo (simile a quello dove gioca ora il Cagliari), con tubi e materiali facilmente smontabili.
Stadio Carlo Castellani / Empoli
In attesa dei lavori
La società del presidente Fabrizio Corsi, che negli ultimi 21 anni ha disputato 11 stagioni in Serie A, ha presentato ad aprile il progetto del rifacimento completo dello stadio Castellani. Il costo dell’intero progetto si aggirerebbe sui 25 milioni di euro: avrà 20.000 posti a sedere, circa 6.000 in più di quanti ne tiene ora, gli spalti saranno coperti e al suo interno ci sarà spazio anche per attività commerciali. Quest’ultimo punto è quello su cui la società e il Comune stanno più discutendo, soprattutto per via degli effetti che potrà avere sugli esercizi commerciali in città.
I lavori dovrebbero cominciare entro febbraio 2018 e durare più di un anno. Delle strutture attuali rimarrà in piedi solamente la Tribuna Maratona.
Stadio di Pescara / Pescara Calcio
In fase di progettazione
La dirigenza del Pescara ha presentato a fine novembre il progetto del suo nuovo stadio in un evento a cui hanno partecipato anche il presidente del CONI Giovanni Malagò e il ministro dello Sport Luca Lotti, che negli ultimi tempi si sta occupando dello sviluppo delle nuove infrastrutture sportive in Italia. Il nuovo impianto di Pescara dovrebbe essere costruito a un chilometro a sud di distanza dal vecchio Stadio Adriatico, l’impianto dove la squadra gioca tuttora le sue partite casalinghe, e accanto alla zona della riserva naturale della Pineta Dannunziana. Avrà circa 20.000 posti, con annesse attività commerciali, ristoranti e altri servizi. Il campo sarà scavato sotto il livello del terreno circostante e le tribune completamente coperte. L’investimento complessivo dovrebbe essere di circa 70 milioni di euro e la fine dei lavori è prevista tra il 2019 e il 2020.
Stadio Rino Mercante / Bassano Virtus
In fase di progettazione
Il Bassano Virtus è dal 1996 proprietà di Renzo Rosso, fondatore e proprietario del marchio di abbigliamento Diesel, che ha la sua sede principale proprio in città. Il presidente è Stefano Rosso, figlio di Renzo, e la squadra, negli ultimi anni, ha disputato praticamente sempre campionati di Serie C, senza mai muoversi da lì. Ultimamente però la società ha diverse ambizioni e vuole provare a salire in Serie B per la prima volta nella sua storia. Per farlo ha intenzione anche di abbattere e ricostruire l’attuale stadio della squadra, il Rino Mercante, un impianto piccolo e vecchio e inoltre circondato da un velodromo.
Il progetto è stato presentato lo scorso febbraio presso il Museo Civico di Bassano. Nei tre mesi successivi è stata fatta l’analisi sulla fattibilità dell’opera ma la società ha fatto sapere che ci vorranno almeno due anni prima che la fase esecutiva abbia inizio. La società inoltre non ha comunicato dettagli specifici riguardanti il progetto: si sa che avrà 8.000 posti a sedere e sarà interamente coperto.
Ne arriveranno altri?
A Venezia, la società dell’avvocato americano Joe Tacopina sarebbe in procinto di presentare il progetto del nuovo stadio in terraferma, nell’area circostante l’Aeroporto Internazionale Marco Polo, poco distante dal centro abitato di Mestre. I lavori di riqualificazione dell’area adiacente al Marco Polo comprenderanno anche la costruzione di un nuovo palazzetto sportivo per la Reyer, la squadra di basket di proprietà del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.
Un’altra squadra di Serie B, il Perugia, sta discutendo da mesi le possibilità di un rifacimento del Renato Curi, ma stando a quanto riportano i giornali locali – in assenza di comunicati della società – i tempi sono ancora lunghi e nessun progetto è ancora stato presentato ufficialmente. A Cremona, invece, la Cremonese sta completando in questi mesi la ristrutturazione della tribuna distinti dello stadio Giovanni Zini, che verrà ampliata e dotata di una copertura; lo stesso tipo di lavori sono in corso al Cino e Lillo del Duca di Ascoli, dove la nuova tribuna distinti sarà intitolata all’ex allenatore Carlo Mazzone.