L’orribile settimana del Milan
Prima le contestazioni a Donnarumma, poi i dubbi della UEFA sui conti della società e per finire la pesante sconfitta contro una squadra a rischio retrocessione
Dopo dei piccoli segnali di ripresa mostrati nelle ultime partite – almeno per quanto riguarda l’atteggiamento della squadra – domenica all’ora di pranzo il Milan di Gennaro Gattuso ha subito una pesante sconfitta per 3-0 contro l’Hellas Verona, squadra neopromossa, alle prese con moltissime difficoltà e tuttora in zona retrocessione. Con la settima sconfitta in campionato da inizio campionato, il Milan è stato raggiunto in settima posizione dall’Atalanta e ora ha un solo punto di distacco dalla Fiorentina: tutte cose che complicano ulteriormente la strada per la qualificazione all’Europa League, l’obiettivo più realistico che rimane, e che comunque sarebbe deludente rispetto alle aspettative di quest’estate.
La scarto finale con cui l’Hellas ha vinto la partita non rispecchia l’andamento dell’incontro, che ha visto il Milan tirare in porta trenta volte contro i sei tentativi dell’Hellas, e avere un possesso palla vicino al 70 per cento. Ma la squadra di Gattuso è andata comunque in grosse difficoltà, senza spunti di gioco contro degli avversari che hanno disputato una partita a ritmi molto intensi e che sono stati inoltre capaci di ottenere il massimo dalle poche occasioni da gol avute.
La sconfitta di Verona ha concluso nel peggiore dei modi una settimana molto difficile per il club, iniziata mercoledì dopo la pesante contestazione dei suoi tifosi nei confronti di Gianluigi Donnarumma. Durante la partita di Coppa Italia contro l’Hellas Verona – vinta con lo stesso risultato con cui ha perso domenica in campionato – è stato esposto uno striscione che ne ha chiesto addirittura l’allontanamento dalla squadra. Le contestazioni sono nate dopo che i rappresentanti di Donnarumma avevano richiesto l’annullamento del suo contratto con il Milan, sottoscritto tra le parti l’11 luglio scorso dopo una lunga disputa, a causa di un presunto vizio della volontà da parte del giocatore all’atto della firma, che però è stato smentito dalla dirigenza e poi anche dal giocatore.
Due giorni dopo la UEFA ha comunicato di aver respinto il “Voluntary Agreement” con il quale la dirigenza del Milan intendeva evitare le sanzioni previste per la violazione del Fair play finanziario (FFP). Il “Voluntary Agreement” in questione era il piano con il quale il Milan prevedeva di rientrare nei parametri finanziari ed economici imposti dalla UEFA ai club europei. Nel comunicato pubblicato venerdì, la UEFA ha citato come motivazioni principali le incertezze sul rifinanziamento dei prestiti da rimborsare entro ottobre 2018 e sulle garanzie finanziarie fornite dal principale azionista del club.