Le vignette del New Yorker che sono piaciute di più su Instagram quest’anno
Molte sono su Donald Trump, altre sui social network o sulle feste nazionali americane: ora si può aspettare e vedere se invecchieranno bene
Una delle cose per cui è famosa la rivista del New Yorker sono le sue vignette, che tra le altre cose vengono usate, ogni settimana, per un concorso in cui i lettori possono ideare la didascalia per un’illustrazione che ancora non ce l’ha. Dal 1 agosto 2016 le vignette finiscono anche su un profilo Instagram ad esse dedicato (newyorkercartoons, che ha 1,1 milioni di follower): nel 2017, per la prima volta, è quindi stato possibile fare una sorta di classifica delle vignette, che valuta quanto siano divertenti sulla base dei like ricevuti. La redattrice che si occupa delle vignette, Emma Allen, ha raccolto le 24 che hanno ottenuto il maggior numero di like nel 2017 – considerando anche quelle postate dal principale account Instagram del New Yorker, newyorkermag – e ha fatto alcune considerazioni in merito.
La cosa più evidente è che il 2017 è stato un ottimo anno per le vignette a tema politico, grazie al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un’altra cosa che si capisce osservando la lista è che alle persone che usano Instagram piacciono le battute sui social network e sui siti di incontri. Queste sono le vignette, in ordine, con le didascalie tradotte: quella con più like ne ha più di 86mila. Non tutte le vignette sono di quest’anno, ma sono state messe su Instagram nel 2017.
Una vignetta di Paul Noth sul giuramento di Trump come presidente.
https://www.instagram.com/p/BPfRBTVD1rX/
«… e lo farò al meglio delle mie capacità, che per la cronaca sono capacità pazzesche. Tutti sono d’accordo, le mie capacità sono fantastiche. Non ci sono problemi con le mie capacità, credetemi…»
Una vignetta in tema Halloween di Mort Gerbert, pubblicata nel 1998.
https://www.instagram.com/p/BazDhzzlMKe/
Un’altra vignetta su Trump, sempre attuale, disegnata da Peter Kuper. Il titolo significa: «I cinque stadi degli impieghi alla Casa Bianca».
https://www.instagram.com/p/BXBU8i9l06D/
Per la sezione moda, una vignetta di Jason Adam Katzenstein basata su un gioco di parole.
https://www.instagram.com/p/BaP5TDnlTBC/
La parola inglese per indicare le maglie dolcevita, cioè turtleneck, letteralmente significa “collo di tartaruga”. Per questo la tartaruga di destra dice:
«Ovviamente, li chiamiamo semplicemente colli».
Questo post di Instagram contiene non una ma dieci diverse vignette in tema Trump, pubblicate tutte insieme in occasione dei primi cento giorni della sua presidenza.
https://www.instagram.com/p/BTedtwwjSI_/
Una vignetta di Benjamin Schwartz con due protagonisti di idee politiche opposte. Sulle magliette di entrambi c’è scritto: «Sono sopravvissuto ai discorsi di politica durante il Ringraziamento». La festa del Ringraziamento negli Stati Uniti è la tipica occasione in cui le persone passano del tempo con le proprie famiglie.
https://www.instagram.com/p/Bb4ckdYFHGP/
Una vignetta di Liana Finck.
https://www.instagram.com/p/BajfszjFRc0/
«Non vedo l’ora di farti conoscere tutte le persone con cui ero amica prima di cominciare a passare tutto il mio tempo con te».
Una vignetta di Kim Warp.
https://www.instagram.com/p/BWdKC4dj1JB/
«Lo senti? Niente Trump».
Una vignetta del 2016 di Charlie Hankin.
https://www.instagram.com/p/BYmPuQgFUuT/
«È un gatto da interni».
Una vignetta del 2003 di Alex Gregory.
https://www.instagram.com/p/BbXBbxpFs4w/
«Ho bisogno di qualcuno molto portato nell’arte della tortura – conosci PowerPoint?».
Una vignetta di Farley Katz. Il titolo significa: «Maratona tutta-la-spesa-in-un-giro».
https://www.instagram.com/p/BZwElsLFCf5/
Una vignetta del 2015 di Tom Toro.
https://www.instagram.com/p/BU9xU1eDKP2/
«Combattere contro i supercattivi è una sciocchezza. Combattere contro la misoginia è la vera sfida».
Una vignetta di Lars Kenseth.
https://www.instagram.com/p/BaPF3QFF09T/
«Papà? Mi puoi fare un freestyle rap anti-Trump della buonanotte?».
Una vignetta di Tom Toro.
https://www.instagram.com/p/BUz_waUDjY3/
«Non preoccuparti – sto twittando che il cambiamento climatico non esiste».
Una vignetta del 2010 di Roz Chast, sul Ringraziamento: ognuna delle persone a tavola non può mangiare uno o più tipi di alimenti.
https://www.instagram.com/p/Bbwu5ZplOWz/
Una vignetta di Kim Warp, che scherza sui fantasy sport – tipo il fantacalcio – applicati alla politica.
https://www.instagram.com/p/BZ1Q810F0rK/
«No, non è football – sto lavorando al mio Fantacongresso».
Una vignetta di Maddie Dai.
https://www.instagram.com/p/BY6mpanDIl-/
«Mi serve davvero? Mi suscita gioia?».
Una vignetta del 2012 di Tom Toro.
https://www.instagram.com/p/BUz5Pt0FaVh/
«Sì, il pianeta fu distrutto. Ma per un bellissimo momento della storia creammo un grande patrimonio per gli azionisti».
Una vignetta per la festa del papà del 2015 di Emily Flake.
https://www.instagram.com/p/BVe-JhUFICL/
«Figliolo, se non riesci a dire qualcosa di simpatico, dì qualcosa di intelligente ma devastante».
Un’altra vignetta di Emily Flake, con una madre protagonista questa volta. Una madre e il suo bicchiere di vino.
https://www.instagram.com/p/BbYSGncDRtz/
«È una pozione magica che rende tutto quello che dici interessante».
Una vignetta del 2014 di Paul Noth.
https://www.instagram.com/p/BbUlxUEFt6X/
«È una trovatella».
Una vignetta di Jeremy Nguyen: si riferisce a quando Trump, dopo che un neonazista uccise una manifestante a Charlottesville, in Virginia, disse che la colpa dell’odio politico era da attribuire a tutte le fazioni.
https://www.instagram.com/p/BX59j-NFxz3/
«Lei è odiato da molte persone. Di tutte le fazioni».
Un’altra vignetta di Emily Flake, sulle app per incontri.
https://www.instagram.com/p/BbHtUgTlytr/
«… e se qualcuno qui crede che l’algoritmo che ha messo insieme queste due persone non funzioni bene, parli ora…»
Una vignetta di Farley Katz, sui social network.
https://www.instagram.com/p/BbSxONPDYAN/
«Se corri una maratona in una foresta, ma non c’è nessuno che ne parli sui social network, hai davvero corso una maratona?».