Questa grande capra di paglia verrà bruciata prima di Natale?
Viene eretta ogni dicembre dal 1966 nella città di Gävle, in Svezia, ma tutti gli anni un gruppo di persone prova a darle fuoco riuscendoci quasi sempre
Ogni dicembre, dal 1966, nella città svedese di Gävle viene eretta una capra di paglia alta 13 metri, che rappresenta un tradizionale simbolo natalizio scandinavo. Il Guardian ha raccontato la strana e sfortunata storia di questa capra in un breve documentario, che spiega come delle cinquanta versioni della capra erette fino all’anno scorso, 39 siano state bruciate illegalmente prima che arrivasse il Natale, nonostante i tentativi delle autorità cittadine di proteggerle. Quella del 2016 è stata quella che è durata meno: è stata bruciata il giorno dopo essere stata eretta.
Il documentario si intitola Killing Gävle e dura circa 20 minuti. È in inglese ma si può guardare con i sottotitoli.
La prima capra di Gävle – in svedese, Gävlebocken – fu costruita per iniziativa di un pubblicitario locale, che pensò che potesse essere un’attrazione turistica per spingere le persone a fare acquisti nel centro della città: venne eretta nella piazza centrale, chiamata Slottstorget. Fu un’idea di successo, e infatti la maggior parte degli abitanti di Gävle ancora oggi apprezza la capra, e ogni anno partecipa alla sua inaugurazione. C’è però una parte della popolazione che la considera un simbolo del consumismo e, un po’ per questo, un po’ per via di un’antica leggenda scandinava, sta dalla parte di chi brucia la capra. Il primo incendio avvenne proprio nel 1966, con la prima statua eretta, alla mezzanotte del 31 dicembre. In un certo senso, quindi, a Gävle le tradizioni natalizie sono due: quella di chi costruisce e protegge la capra, e quella di chi la brucia.
La capra è un simbolo scandinavo fin da prima della nascita delle tradizioni legate al Natale: fa parte del folklore nordico legato allo Yule, la festa pagana a cui quella cristiana del Natale si è sovrapposta. Una leggenda racconta che Thor, il figlio del dio Odino, quello col martello e che ha ispirato l’omonimo personaggio Marvel, viaggiasse nel cielo a bordo di un carro trainato da due capre, Tanngrisnir e Tanngnjóstr, e che ogni sera le uccidesse per mangiarle, resuscitandole poi il giorno successivo. Le persone che da cinquant’anni bruciano la capra lo fanno un po’ perché è un simbolo consumista, un po’ perché è un’appropriazione di un antico simbolo pagano, e probabilmente un po’ per semplice vandalismo.
Alle due tradizioni – quella della capra natalizia e quella della capra scandinava – corrispondono due fazioni opposte, entrambe rappresentate nel documentario del Guardian, che ha garantito l’anonimato a quella di chi vuole bruciare la capra, un reato per cui si può essere condannati fino a quattro anni di carcere. Nel tempo la fazione dei protettori della capra, composta principalmente dall’amministrazione locale, dalla polizia e dai vigili del fuoco, ha pensato a diversi sistemi per garantirne la sicurezza: nel 1969 le costruì attorno una rete da pollaio, nel 1990 organizzò ronde di volontari che la tenessero d’occhio e negli ultimi anni ha trattato la paglia con spessi strati di una sostanza ignifuga. L’ultimo anno in cui sono riusciti a evitare la distruzione della Gävlebocken è stato il 2014, in cui ci furono tre tentativi di incendio: sembra che fu determinante lo strategico posizionamento di una fermata dei taxi vicino alla capra, che fece sì che la zona fosse sempre frequentata.
Anche la fazione dei distruttori della capra ha sperimentato diversi metodi per raggiungere il proprio obiettivo, negli anni: nel 1976 la distrussero scontrandosi contro le sue zampe posteriori con un’automobile Volvo, nel 2001 convinsero un turista americano proveniente da Cleveland a incendiarla, mentre nel 2005 due persone vestite da Babbo Natale e da Omino di pan di zenzero la incendiarono usando delle frecce infuocate.
La Gävlebocken di quest’anno è stata costruita nel finesettimana del 2 e 3 dicembre, e per ora è intatta: chiunque può verificare il suo stato di salute su questo sito che mostra un livestreaming della Slottstorget. La capra ha anche un suo profilo Twitter, in inglese.
I suoi protettori hanno annunciato che quest’anno sarà protetta meglio rispetto al passato. La portavoce del Comune di Gävle Maria Wallberg ha detto che ci sono delle telecamere di sicurezza e due guardie impegnate a monitorare la situazione, in aggiunta a una doppia recinzione difensiva. Wallberg ha poi aggiunto che ci sono ulteriori misure di sicurezza, che però sono state tenute segrete.
Another beautiful view from last night. Well, the fireworks were nice too. 😉🌟 #gävlebocken #sharegävle pic.twitter.com/8INaCnsLtT
— Gävlebocken (@Gavlebocken) December 4, 2017