I 10 migliori film del 2017 secondo i Cahiers du Cinéma
La classifica annuale della prestigiosa rivista di critica cinematografica francese è forse un po' più mainstream del solito: e quello che ha vinto non è un film
Come ogni anno, la rivista di critica cinematografica francese Cahiers du Cinéma ha fatto la classifica dei 10 migliori film dell’anno. La classifica, pubblicata un paio di giorni fa, è molto attesa perché Cahiers du Cinéma esiste dagli anni Cinquanta ed è considerata la rivista di quelli che se ne intendono: una rivista colta, raffinata, attenta alle cose d’autore e anche un filo snob. Esiste dagli anni Cinquanta e ci hanno lavorato grandi persone del cinema francese, come André Bazin, Jean-Luc Godarde e François Truffaut. È anche quella da cui, stringendo un po’, nacque la Nouvelle Vague, il più noto movimento del cinema francese e uno dei più importanti per la storia del cinema.
Per poter entrare in classifica i film devono essere usciti in Francia negli ultimi 12 mesi, ma non devono essere necessariamente francesi. L’anno scorso al primo posto in classifica c’era la commedia tedesca Toni Erdmann e l’anno precedente Mia Madre di Nanni Moretti (che a quelli dei Cahiers du Cinéma piace tantissimo: quasi ogni suo film finisce in classifica, spesso al primo posto). Quest’anno il film che ha vinto la classifica dei più bei film dei Cahiers du Cinéma non è un film, però: è la nuova stagione di Twin Peaks, la serie tv di David Lynch. Nelle altre posizioni c’è un misto di film abbastanza mainstream e di cose più da rivista francese di cinema nata negli anni Cinquanta.
10. Billy Lynn – Un giorno da eroe
È un film diretto da Ang Lee – il regista di La tigre e il dragone – con Garrett Hedlund, Kristen Stewart, Vin Diesel, Steve Martin e Chris Tucker. Il protagonista è l’attore britannico Joe Alwyn, al suo primo film. È tratto dal romanzo Billy Lynn’s Long Halftime Walk, uscito in Italia con il titolo È il tuo giorno, Billy Lynn!. Libro e film parlano di un soldato statunitense che al ritorno dall’Iraq viene celebrato come eroe e portato in giro per una sorta di tour negli Stati Uniti. La sua reale esperienza nella guerra in Iraq – mostrata attraverso molti flashback – è diversa da come lui la racconta e, soprattutto, da come se la immagina il pubblico a cui ne parla. Il film è stato girato in 3D, con una risoluzione 4K (cioè in Ultra HD) e soprattutto a 120 fotogrammi al secondo, circa cinque volte di più rispetto alla grande maggioranza dei film.
9. Jackie
È il film di Pablo Larraín (il regista di No – I giorni dell’arcobaleno) in cui Natalie Portman interpreta Jacqueline Kennedy. La storia dura circa quattro giorni: i primi passati da Jackie Kennedy dopo l’uccisione del marito, il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, a Dallas nel 1963. Al Festival di Venezia il film ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura; ha anche avuto tre nomination agli Oscar e diversi apprezzamenti per l’interpretazione di Portman. Per il resto, ai critici non è piaciuto così tanto: difficilmente lo troverete in altre “top 10” di film dell’anno.
8. Split
È un thriller/horror di M. Night Shyamalan, quello di Il sesto senso, The Village, The Visit, Sings e Unbreakable – Il predestinato. Shyamalan è un regista che si è fatto notare con film originali e bizzarri: la principale caratteristica dei suoi film è una grande attesa – piena di dubbi e cose poco chiare – prima di un finale sorprendente, che scombussola e ribalta tutto quello che si è visto. La particolarità di questo film è che il protagonista interpretato da James McAvoy è un personaggio insolito, con un disturbo dissociativo dell’identità: ne ha almeno 23 e nel film se ne vedono nove. Nel finale di Split si scopre una cosa che lo collega a qualcos’altro.
7. Good Time
È diretto dai fratelli Benny e Josh Safdie, e il protagonista è Robert Pattinson. In Italia era nei cinema a fine ottobre ed è un thriller, uno di quelli per cui un pigro recensore userebbe la parola “adrenalinico”. Dopo una rapina andata male, il protagonista deve far uscire di prigione il fratello, che ha problemi mentali. Solo che per farlo ha a disposizione solo una notte. È piaciuto a tanti altri critici, anche non francesi.
6. L’Amant d’un jour
I film francesi nella classifica dei Cahiers du Cinéma sono sempre almeno un paio; quest’anno sono giusto un paio, nel senso di due. Il primo è questo film drammatico di Philippe Garrel ed è il terzo film di una sua trilogia sull’amore iniziata nel 2013 con La gelosia. Parla della relazione tra un filosofo e una sua studentessa. E della figlia di lui che torna a vivere con lui e scopre la cosa. È molto francese, e anche in bianco e nero.
5. The Day After
Questo è sudcoreano, di Hong Sang-soo. È stato presentato al Festival di Cannes. È un film drammatico (o per qualcuno una commedia minimalista), anche questo in bianco e nero. Parla di un uomo, titolare di una casa editrice, che ha un’amante. E di sua moglie che lo scopre. Poi succedono una serie di cose un po’ da soap-opera, tra persone che pensano che altre persone siano persone diverse da quelle che in realtà sono.
4. Get Out
Questo appare in gran parte di classifiche dei migliori film dell’anno, e probabilmente prenderà anche un po’ di nomination agli Oscar. Le premesse sono quelle del thriller psicologico, o dell’horror, ma il film poi diventa altre cose: parla di un ragazzo nero che va a trovare la famiglia della sua ragazza bianca. Loro dicono di essere per bene, ma ci sono tanti strani segnali. È uno di quei film che si possono consigliare a un amico che chiede quale film guardare specificando però che non ne vuole “uno pesante”, ma è anche un film che ha tanti livelli di lettura, e uno di quelli che a leggerne cose dopo averlo visto, o a rivederlo una seconda volta, si notano molte cose. Alcune sono qui.
3. Certain Women
È diretto da Kelly Reichardt, la regista di Night Moves. È ispirato a un racconto di Maile Meloy incluso nella raccolta Both Ways Is the Only Way I Want It. Tra le attrici del film ci sono Laura Dern, Kristen Stewart e Michelle Williams. È ambientato in Montana e parla di tre donne e delle loro vite a vario modo incasinate. È uno di quei film di cui uno di quei recensori pigri potrebbe dire che “il paesaggio è uno dei protagonisti”.
2. Jeannette: The Childhood of Joan of Arc
È il secondo film francese in lista ed è un musical. È più comico di quanto pensereste; c’eravate arrivati dal titolo, parla dell’infanzia di Giovanna d’Arco.
1. Twin Peaks – Il ritorno
Vorremmo dirvi tante cose ma non sappiamo da dove iniziare. È la nuova stagione (la terza, più di venticinque anni dopo la seconda) di Twin Peaks, la serie tv di David Lynch che, a suo modo, ha cambiato qualcosa nella storia delle serie in tv. Se siete rimasti indietro di un quarto di secolo, iniziate da qui; se invece avete seguito tutta la terza stagione e ancora vi svegliate sudati di notte pensando a quelle dannate scene, qui ci sono un po’ di cose utili.