Copertine di libri che non lo sono diventate
Le ha pubblicate lo studio grafico The World of DOT insieme a quelle che poi ha approvato: voi quale avreste scelto?
Le copertine sono un argomento che appassiona molto, qui al Post. Della loro storia e del perché siano diventate indispensabili vi avevamo già raccontato qui: all’inizio servivano solo a proteggere i libri, poi a renderli belli e infine a indirizzarli verso il pubblico pensato dall’editore. Di quest’ultima fase conosciamo soltanto il risultato finale, che vediamo sugli scaffali delle librerie quando il libro è ormai fatto e finito. Invece non sappiamo niente dei titoli di lavorazione, delle parti di testo che sono state tagliate o modificate prima dell’uscita e di tutte le immagini che alla fine sono state scartate prima di individuare quella definitiva.
Lo studio grafico The World of DOT di Milano ha pubblicato online una serie di “aspiranti copertine” a cui ha lavorato, a cui abbiamo affiancato quelle che invece lo sono diventate. Sfogliando troverete titoli familiari, come La scuola cattolica di Edoardo Albinati, o Notizie che non lo erano del nostro peraltro direttore Luca Sofri. Guardando le copertine scartate vedrete che c’è molta varietà: illustrazioni, elaborazioni grafiche e anche quadri di fine ‘700.
A sinistra trovate la copertina approvata, a destra le prove