Giuliano Pisapia ha deciso di ritirarsi
Il progetto di formare un'alleanza di centrosinistra è fallito, dice, perché lo Ius Soli non sarà approvato prima della fine della legislatura
Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano e leader del movimento Campo Progressista, ha annunciato che il suo progetto di allearsi con il PD per creare una coalizione di centrosinistra è fallito. «Il nostro obiettivo», ha scritto Pisapia in un comunicato, «è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti nel nostro intento».
Pisapia ha spiegato la decisione scrivendo: «La decisione di calendarizzare lo Ius Soli al termine di tutti i lavori del Senato, rendendone la discussione e l’approvazione una remota probabilità, ha evidenziato l’impossibilità di proseguire nel confronto con il PD». Pisapia si riferisce al fatto che la discussione della nuova legge sulla cittadinanza degli stranieri nati in Italia è stata spostata così avanti nel calendario dei lavori del Senato che molto probabilmente la legislatura terminerà prima di poterla mettere ai voti.
Pisapia, scrivono i giornali, avrebbe preso la sua decisione questa mattina, dopo l’incontro con un gruppo di ex parlamentari di SEL vicini alla sua formazione. Secondo le ricostruzioni, i portavoce del gruppo gli avrebbero comunicato la loro intenzione di abbandonare Campo Progressista e di avvicinarsi a Liberi e Uguali, il ragruppamento più di sinistra che si è raccolto intorno al presidente del Senato Pietro Grasso.
Dall’inizio dell’estate Pisapia stava cercando di raggruppare le forze di centrosinistra in un’unica coalizione. Al di là dei problemi politici con il PD, gli sforzi di Pisapia hanno avuto esiti alterni e lui stesso spesso non è sembrato chiaro sulle sue intenzioni: per esempio aveva già annunciato che non si sarebbe candidato personalmente. Nelle ultime settimane Campo Progressista si era avvicinato al PD in maniera più convinta, allontanandosi da Liberi e Uguali, ma negli ultimi giorni i retroscena dei quotidiani – da prendere sempre con molta cautela – avevano raccontato di crescenti malumori dentro Campo Progressista per la sua gestione del movimento.
La decisione di Pisapia è arrivata quasi contemporaneamente alla decisione di non ricandidarsi presa dal ministro degli Esteri e leader di Alternativa Popolare Angelino Alfano. Non è chiaro cosa farà adesso Alternativa Popolare, ma in poche ore il PD ha perso due dei leader politici più visibili e conosciuti con cui intendeva formare un’alleanza con cui presentarsi alle prossime elezioni. L’attuale legge elettorale, il cosiddetto “Rosatellum“, scritta e votata dal PD, crea un forte incentivo a formare coalizioni che, per il momento, solo il centrodestra è sembrato riuscire a sfruttare appieno.