È morto Johnny Hallyday
Aveva 74 anni ed era uno dei più famosi cantanti e attori francesi degli ultimi cinquant'anni
Johnny Hallyday, uno dei più famosi cantanti e attori francesi degli ultimi 50 anni, è morto mercoledì a 74 anni. Hallyday, il cui vero nome era Jean-Philippe Smet, era malato da tempo di un tumore ai polmoni, era stato ricoverato per sei giorni in una clinica di Parigi e poi, qualche giorno fa, aveva scelto di tornare a casa. La notizia della sua morte è stata data ad AFP da sua moglie Laeticia Hallyday.
Hallyday, che fuori dalla Francia non è mai stato famoso quanto in patria, era stato uno dei primi cantanti a portare nel paese il rock and roll tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, facendosi molto influenzare da Elvis Presley: nel dare la notizia della sua morte Le Monde ne ha parlato come di un «idolo» e di una «leggenda». E ancora: «La sua carriera è stata fenomenale: ha inciso più di mille titoli, ha composto un centinaio di canzoni e venduto 110 milioni di dischi».
Johnny Hallyday era nato il 15 giugno del 1943 a Parigi: suo padre era belga e sua madre francese. I genitori si lasciarono subito dopo la sua nascita e lui venne cresciuto dalla zia paterna Hélène Mar a Londra. Le sue due cugine erano ballerine classiche: fu attraverso di loro e il marito di una delle due, Lee Halliday, che Jean-Philippe Smet venne in contatto con il mondo dello spettacolo. Nel 1957 – con il suo nome d’arte scelto per rendere omaggio al cugino – fece ritorno a Parigi. Arrivò alla musica attraverso il cinema e i film di Elvis Presley, e cominciò a frequentare i luoghi culto del rock francese come il Golf-Drouot dove iniziò a interpretare le canzoni di Presley.
Nel 1959, partecipò alla trasmissione televisiva “Paris cocktail” e venne notato dal direttore artistico di Vogue, che lo ingaggiò per un anno. Nel marzo del 1960 pubblicò il primo disco di cui facevano parte “T’aimer follement” e “Laisse les filles”. Lo stesso anno, a giugno, uscì il suo secondo disco, Souvenirs Souvenirs, che fu il suo primo successo e il vero inizio della sua carriera. Iniziò così a esibirsi partecipando al primo festival rock organizzato al Palais des Sports, nel 1961, poi all’Olympia e pubblicò l’album Salut les copains, in riferimento al famoso programma radiofonico creato nel 1959 su Europe 1. A quel punto Hallyday era già diventato l’idolo di un’intera generazione di francesi.
Nel 1965 sposò la cantante Sylvie Vartan da cui ebbe un figlio nato nell’agosto del 1966: i due divorzieranno nel 1975. Nel 1971 Hallyday recitò per Claude Lelouch nel film L’aventure c’est l’aventure. Nel frattempo continuò a tenere concerti e nel 1977 la canzone “Elle m’oublie” divenne un grande successo, uno dei più importanti del decennio.
All’inizio degli anni Ottanta, il cantante attraversò un periodo di crisi. Ma dal 1984, grazie all’incontro con parolieri famosi, tornò al successo con canzoni come “Quelque chose de Tennessee” e “Laura”, dedicata a sua figlia Laura Smet nata nel 1983 dalla relazione con l’attrice Nathalie Baye che aveva incontrato sul set di Détective di Jean-Luc Godard. Hallyday tornò in quel periodo ad essere raccontato dai giornali e dalle riviste anche e soprattutto per le sue relazioni sentimentali. Nel 1986 si separò da Nathalie Baye e nel 1990 sposò Adeline Blondieau, figlia di un amico. Dopo un nuovo divorzio, si sposò nel 1996 con la modella Læticia Boudou, sua ultima moglie.
Nel 1993 Hallyday tenne per i suoi 50 anni un concerto rimasto molto celebre e poi nel 2000 per i 40 anni di carriera sotto alla Tour Eiffel davanti a 500 mila persone. Nel 2002, pubblicò il suo 43esimo album A la vie, à la mort che vendette 1,5 milioni di copie. Poco prima aveva rilasciato un’intervista a Le Monde in cui aveva raccontato di fare uso di cocaina per «lavorare, rilanciare la macchina, resistere».
La sua salute cominciò a peggiorare e nel 2009 venne curato e ricoverato per un cancro. Nel 2010, nonostante i problemi di salute, tornò in scena festeggiando sul palco i suoi 70 anni. Durante la sua lunga carriera Hallyday recitò in decine di film fin dagli anni Sessanta: l’ultimo, Chacun sa vie, era uscito lo scorso marzo.
Farewell Dear @JohnnySjh. Your friendship, sweetness and support are imprinted in my heart. It is an honor to have known you and to have spent time with you and your beautiful family. Your soul is pure Rock and Roll. Repose en paix. 📷: @candyTman pic.twitter.com/1ZAFUewHlo
— Lenny Kravitz (@LennyKravitz) December 6, 2017