Gucci ha confermato che la polizia ha perquisito i suoi uffici di Milano per presunta evasione fiscale

È sospettata di aver evaso le tasse per 1,3 miliardi di euro

(MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)
(MIGUEL MEDINA/AFP/Getty Images)

Gucci ha confermato la notizia pubblicata domenica dalla Stampa che la scorsa settimana i suoi uffici a Milano, compresa la nuova sede, e a Firenze sono stati perquisiti dalla polizia tributaria: l’azienda è sospettata di evasione fiscale. La Stampa aveva scritto che Gucci avrebbe evaso negli anni «un miliardo e 300 milioni di euro. Lo schema è sempre quello: il lavoro, gli affari e le vendite si svolgono in Italia, ma formalmente la sede è all’estero»; in questo caso in Svizzera, per pagare meno tasse.
Gucci, di proprietà del gruppo del lusso francese Kering, ha risposto dicendosi «certo della correttezza e trasparenza del proprio operato» e confermando «la piena collaborazione agli organi competenti».

Gucci non è la prima azienda di moda ad essere accusata di aver evaso le tasse in questo modo. Secondo un’indagine del 2014, Prada aveva evaso 470 milioni di euro e dovette versarne allo stato 381 mila in un condono tombale, Dolce&Gabbana vennero accusati e poi assolti mentre Giorgio Armani concluse un accordo con il fisco per 270 milioni di euro.

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