Ora si può fare richiesta per il reddito di inclusione
È una delle misure previste dal governo per le fasce più povere: quali sono i parametri per poterlo ottenere e dove va presentata la richiesta
Il reddito di inclusione (REI) è una forma di sostegno al reddito dei cittadini meno ricchi: è stato approvato ad agosto dal Consiglio dei ministri e sarà in vigore dal primo gennaio 2018. Da ieri, venerdì primo dicembre, si possono iniziare a presentare ai Comuni le domande per ottenerlo. Abbiamo messo insieme le cose da sapere su cos’è, come funziona e cosa si deve fare per chiederlo.
Cos’è il REI
Il sito del ministero del Lavoro lo definisce «programma di inserimento sociale e lavorativo che punta alla riconquista dell’autonomia delle famiglie più vulnerabili». Oltre a offrire soldi, prevede anche progetti personalizzati per corsi di formazione e aiuto nella ricerca di un lavoro. È stato stimato che il REI riguarderà circa 500mila famiglie, per un totale di circa 1,8 milioni di persone. Allo stato costerà circa 2 miliardi di euro. Entrerò a pieno regime nel luglio 2018 (ma, di nuovo, la prima fase inizierà a gennaio) e andrà a sostituire quello che ora sono il SIA – Sostegno all’Inclusione attiva – e l’assegno di disoccupazione.
Nel caso di una sola persona, il REI non supererà i 187 euro al mese; nel caso di famiglie il massimo mensile sarà di 485 euro. I soldi saranno erogati attraverso una carta prepagata: per metà dell’importo la carta potrà essere usata anche per prelevare contanti. Esempio: su un REI DI 200 euro si potranno prelevare un massimo di 100 euro, mentre gli altri andranno usati in altro modo. Il REI sarà erogabile per un massimo di 18 mesi. Finiti quei 18 mesi ce ne dovranno essere almeno 6 di pausa prima di poterlo richiedere di nuovo.
Come funziona e chi può ottenerlo?
Il REI viene erogato mensilmente e riconosciuto alle famiglie il cui ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) non sia superiore ai 6mila euro e il cui patrimonio immobiliare, all’interno del quale non va considerata la prima casa, non sia superiore ai 20mila euro. Il REI non è cumulabile al NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e in generale ad altri ammortizzatori sociali e sussidi per la disoccupazione. Il reddito di inclusione sarà assegnato in maniera prioritaria alle famiglie con figli minorenni o disabili, a donne in gravidanza e ai disoccupati ultra-cinquantenni.
Per avere accesso al REI bisogna essere cittadino italiano o comunitario, familiare di cittadino italiano o comunitario o extracomunitario con un permesso di soggiorno di lungo periodo. Bisogna poi aver avuto almeno due anni di residenza continuativa in Italia.
Come si fa richiesta del REI
Si compila questo modulo e lo si presenta ai Comuni (o ai Municipi, nel caso di grandi città), che avranno 15 giorni di tempo per trasmettere le domande all’INPS, l’Istituto nazionale di previdenza sociale. L’INPS deciderà a quel punto se riconoscere il REI, ma la condizione necessaria sarà che il richiedente firmi un “progetto personalizzato” per il tentativo di suo inserimento nel mondo del lavoro.