L’imperatore del Giappone abdicherà il 30 aprile 2019
Una legge speciale approvata pochi mesi fa gli aveva dato la possibilità di farlo: non succedeva da più di 200 anni
L’83enne imperatore del Giappone, Akihito, abdicherà il 30 aprile 2019 dopo trent’anni di reggenza. Lo ha deciso oggi un Consiglio speciale presieduto dal primo ministro Shinzo Abe e formato da 10 persone tra giudici della Corte Suprema, parlamentari e membri della famiglia reale. Akihito sarà il primo imperatore ad abdicare in più di duecento anni. Il suo posto verrà preso dal 57enne principe Naruhito.
Il Giappone è la più antica monarchia al mondo ancora esistente e l’imperatore del Giappone è l’unico sovrano al mondo che mantiene oggi il titolo imperiale, anche se da dopo la Seconda guerra mondiale è un ruolo puramente rappresentativo e privo di poteri politici. Akihito, che è diventato imperatore nel gennaio 1989 alla morte di suo padre Hirohito, è popolare e amato in Giappone, ed è molto ammirato per il modo in cui ha rinnovato la figura dell’imperatore e per il suo lavoro nel superare le divisioni ancora esistenti legate alle guerre. Tra le altre cose è stato il primo imperatore a visitare la Cina, nel 1992, e a chiedere scusa per i danni causati dal suo paese nelle due guerre sino-giapponesi.
Akihito, che è malato da tempo, già due anni fa aveva indirettamente espresso la volontà di abdicare, spiegando di non essere più in grado di rispettare i suoi impegni. Lo aveva fatto “indirettamente” perché per permettergli di abdicare serviva una legge, ma all’imperatore non è consentito esprimersi su questioni politiche. Il parlamento giapponese, lo scorso giugno, ha approvato una legge speciale che consentiva ad Akihito di abdicare e prevedeva che il governo decidesse la data dell’abdicazione su indicazione di un Consiglio speciale (quello che si è riunito oggi). La decisione è stata comunicata da Shinzo Abe, che dando la notizia ha detto di essere “profondamente emozionato”.