Il Milan ha esonerato Vincenzo Montella
Lo ha comunicato questa mattina con un tweet dal profilo ufficiale del club, verrà sostituito da Gennaro Gattuso
Il Milan ha comunicato con un tweet l’esonero del suo allenatore Vincenzo Montella, in carica dal 28 giugno del 2016. La posizione di Montella era a rischio da tempo e la decisione della società è arrivata un giorno dopo il pareggio in casa contro il Torino nella quattordicesima giornata di Serie A. La squadra, dopo una grande campagna acquisti estiva, fin qui ha deluso le aspettative: ora si trova al settimo posto, a 18 punti di distanza dal Napoli primo in classifica e a 11 punti dalle prime quattro posizioni, che garantiscono l’accesso alla Champions League.
Stando a quanto riportato nel tweet ufficiale pubblicato questa mattina, il posto di Montella verrà preso da Gennaro Gattuso, ex giocatore del Milan e attuale allenatore della Primavera. La sua presentazione si terrà domani presso il Centro Sportivo Milanello.
#ACMilan comunica l’esonero di @VMontella dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. La conduzione tecnica è affidata a Gennaro Gattuso, che lascia il suo incarico di allenatore della Primavera, e al quale rivolgiamo i più calorosi auguri di buon lavoro
— AC Milan (@acmilan) November 27, 2017
Nonostante abbia concluso più di sei mesi fa un lungo e intricato passaggio di proprietà, il Milan sta passando un periodo piuttosto complicato, sia dal punto di vista sportivo sia da quello economico, dato che la solidità finanziaria del gruppo cinese proprietario del club viene costantemente messa in discussione da osservatori e inchieste giornalistiche, come l’ultima pubblicata la scorsa settimana dal New York Times. Recentemente, inoltre, la dirigenza del Milan ha sottoposto alla UEFA un piano per arrivare al pareggio di bilancio entro 4 anni, condizione richiesta dal cosiddetto “fair play finanziario”. La UEFA stabilirà a breve se il piano di investimenti del Milan e della sua nuova proprietà sia credibile o meno: in caso negativo, la società potrebbe ricevere sanzioni, come già successo a Inter e Roma nel 2015, oltre a un altro danno d’immagine.