Cosa ha detto Matteo Renzi alla Leopolda
Ha parlato delle notizie false, della sconfitta al referendum dell'anno scorso e ha detto che le donne devono «guidare» il paese
Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha tenuto un discorso di un’ora durante l’ultima giornata della Leopolda, il raduno annuale organizzato a Firenze dai suoi sostenitori, in cui ha parlato del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre, di alcune iniziative per contrastare la diffusione di notizie false e di altre idee per il futuro del partito.
Renzi ha detto che il referendum è stato un «fallimento», ma ha anche aggiunto che lo «rifarebbe domani mattina perché era giusto per l’Italia». Poi ha parlato dei successi del suo governo, citando il film Blade Runner di Ridley Scott: ha ripetuto più volte la frase «Voglio più vita, padre» – detta dal replicante Roy Batty al suo creatore Eldon Tyrell – come metafora del suo progetto politico. Tra le altre cose, ha parlato delle persone disabili e dell’assistenza che ricevono e, sempre sul tema della salute, ha detto: «Non si fanno i referendum sui vaccini».
Renzi ha anche detto che la prima proposta della campagna elettorale sarà il servizio civile obbligatorio per tutti i giovani, seguita dall’estensione degli “80 euro” «alle famiglie che hanno figli». Tra le altre cose, ha detto anche che gli uomini devono essere più femministi delle donne se «essere femministi non vorrà dire inseguire un’ideologia ma vorrà dire creare le condizioni perché le donne guidino questo paese».
Sulle notizie false ha detto che in questo momento non servono leggi, e si è riferito a un articolo uscito sul New York Times secondo cui un sito della Lega Nord e un altro che sostiene il Movimento 5 Stelle potrebbero essere gestiti dalle stesse persone: «Il Movimento 5 Stelle e Lega escono con gli stessi codici nell’advertising sui social. È una cosa enorme perché vuol dire che movimenti legati a quelle forze politiche, canali unofficial legati a quelle forze politiche, utilizzano le stesse tubature, le stesse infrastrutture della rete. Noi non siamo interessati a chiudere alcunché, non vogliamo fare leggi o censurare nessuno, ma pensiamo che tutto questo deve servire a educare tutti noi per essere responsabili». Poi ha detto: «Vi diciamo che ogni quindici giorni il PD presenterà dei rapporti ufficiali sulla rete di tutte le schifezze che troviamo. Non chiediamo di fare interventi normativi, noi rispetteremo le regole».