C’è di nuovo preoccupazione per il vulcano di Bali
L'area intorno al monte Agung è stata evacuata dopo una nuova eruzione, e c'è stato qualche problema con i voli
Il monte Agung, il vulcano di Bali, in Indonesia, sta eruttando per la seconda volta questa settimana. Le compagnie aeree hanno ricevuto un allarme “rosso” per via delle ceneri vulcaniche nell’atmosfera, che potrebbero danneggiare i motori degli aerei: la spessa colonna di fumo che si alza dal vulcano raggiunge i 4.000 metri di altitudine. Le autorità locali hanno cominciato a distribuire mascherine per il viso agli abitanti dell’isola e hanno fatto evacuare le zone più vicine al vulcano, in un raggio di 7,5 chilometri: circa 25mila persone si trovano in rifugi temporanei, oltre ai 14mila che già avevano lasciato le loro case nel corso dell’anno. Si teme che una eruzione più grande di quelle viste finora sia imminente.
Bali è nota soprattutto come destinazione turistica, ma le due località più frequentate dai turisti, Kuta e Seminyak, sono abbastanza lontane dal vulcano, a circa 70 chilometri di distanza. Per ora il principale aeroporto dell’isola è aperto e funziona normalmente, ma alcune compagnie aeree hanno cancellato dei voli. È chiuso invece l’aeroporto internazionale di Lombok, un’isola a est di Bali. Si stima che Bali abbia perso più di 90 milioni di euro nel settore del turismo a causa dell’imminente eruzione.
L’ultima grande eruzione del monte Agung fu nel 1963, e uccise più di mille persone. L’Indonesia si trova in una zona della superficie terrestre con un’alta attività sismica e vulcanica, la cosiddetta cintura di fuoco del Pacifico, dove si incontrano due placche tettoniche.