I surfisti che contano vanno tutti in Portogallo
Precisamente nella baia di Nazaré, a nord di Lisbona, dove le condizioni del fondale marino creano onde alte decine di metri
La meta invernale preferita dai principali surfisti al mondo non si trova ai Caraibi o alle Hawaii, dove pure ci sono diverse spiagge storiche per gli appassionati di surf. I più forti e spericolati di loro, in questo periodo, preferiscono le onde della Praia do Norte, una spiaggia nel villaggio di Nazaré, in Portogallo. È qui che il surfista hawaiiano Garrett McNamara ha surfato un’onda di 30 metri nel 2013, stabilendo il nuovo record del mondo, e dove erano stati stabiliti anche quelli precedenti.
Nazaré è anche lo stesso posto dove il famoso surfista britannico Andrew Cotton si è spezzato la schiena dopo aver surfato un’onda di quasi 20 metri l’8 novembre di quest’anno, e dove nel 2013 la surfista brasiliana Maya Gabiera scomparve per diversi minuti sott’acqua dopo essere stata travolta da un’onda di 21 metri. Insomma: è il posto dove i più bravi surfisti vanno a provare le cose più difficili.
A rendere la Praia do Norte così invitante per i surfisti è la composizione del fondale marino, come ha spiegato l’Economist.
La Praia do Norte è il punto finale del più lungo canyon sottomarino d’Europa, lungo 230 chilometri, che nel suo punto più basso è tre volte più profondo del Grand Canyon. Grazie all’effetto imbuto, i venti invernali provenienti dall’Atlantico sbattono a velocità inconsueta nel punto finale del canyon, a circa un chilometro dalla spiaggia, invece di rallentare gradualmente in corrispondenza delle acque più basse della piattaforma continentale. La potenza di questi venti crea le caratteristiche montagne acquatiche di Nazaré.
Le onde della Praia do Norte non sono solamente altissime, ma anche estremamente adatte per il surf. Il canyon costringe le correnti marine a fondersi fra loro, creando onde molto più compatte e che tendono a indebolirsi, come succede in altri posti molto rinomati per il surf. Questa compattezza le rende anche più pericolose per i surfisti appena un po’ inesperti. «Nazaré può essere un paradiso», ha detto Cotton al Financial Times: «il miglior posto al mondo. E può essere anche un inferno».