La lettera della moglie di Fausto Brizzi al Corriere
Claudia Zanella ha scritto che se lui "ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui", e che Brizzi "ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti"
La moglie del regista Fausto Brizzi, Claudia Zanella, ha commentato le accuse di molestie sessuali nei confronti del marito in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Negli ultimi dieci giorni diverse donne (almeno dieci) hanno raccontato di essere state molestate in modo violento e aggressivo da Brizzi. Molte lo hanno fatto parlando con il programma televisivo di Italia Uno Le Iene; tra queste c’è anche una donna che ha parlato con il volto coperto e la voce camuffata, e ha accusato il regista di averla stuprata. Mercoledì la doppiatrice Rossella Izzo ha raccontato a Grazia di aver sospeso la collaborazione tra la scuola di recitazione che dirige e Fausto Brizzi, perché il regista avrebbe molestato delle studentesse. La tatuatrice Vanya Stone ha detto, sempre a Grazia, di aver presentato un esposto contro Brizzi per molestie due anni fa.
Egregio Direttore,
Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi. Se buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata. Però deve esserci una distinzione: davanti alla violenza o all’abuso dobbiamo correre dai carabinieri e denunciare; davanti ad un approccio non gradito, invece, dobbiamo rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda.
Si può e si deve dire di NO davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera si costruisce con il talento, lo studio, l’impegno, non a letto. Mi addolora molto ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite. Mi spiace anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali.
Mio marito ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili. Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio.
Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia.