Le foto della minacciosa manifestazione nazionalista di ieri a Varsavia
Decine di migliaia di persone hanno manifestato con motti nazionalisti, frasi xenofobe e slogan religiosi per il giorno dell’Indipendenza
Ieri 11 novembre la Polonia ha festeggiato l’indipendenza conquistata nel 1918, dopo oltre un secolo di dominazione straniera da parte di Russia, Austria e Prussia. È uno degli anniversari più importanti della nazione, commemorato con parate e marce, ma dalla fine degli anni Duemila è diventato un’occasione per manifestazioni nazionaliste che attirano persone anche dal resto dell’Europa. A quella di ieri a Varsavia hanno partecipato decine di migliaia di persone di gruppi di estrema destra, dagli italiani di Forza Nuova agli ungheresi di Jobbik.
Lo slogan più usato ieri era “Vogliamo Dio”, da una vecchia canzone nazionalista polacca che anche Donald Trump aveva citato nel suo discorso durante la sua visita in Polonia. C’erano cartelloni che inneggiavano alla supremazia dei bianchi, che paragonavano l’Islam al terrorismo, contro i diritti LGBT e con slogan antisemiti del partito dell’ONR, il gruppo che ha fondato la manifestazione anni fa, che dice di voler “preservare l’omogeneità etnica della Polonia e la fede cattolica sotto l’ordine politico militare”. C’è stata anche una piccola contromanifestazione, ma il numero di partecipanti non è stato paragonabile.
Prima che il partito di estrema destra Diritto e Giustizia (Pis) vincesse le elezioni politiche nel 2015, la manifestazione era solita finire in scontri con la polizia e manifestanti antifascisti, ma ora è tacitamente approvata dal governo e alla manifestazione di ieri la presenza della polizia era ridotta e non ci sono stati grandi problemi, a parte uno scontro in cui i nazionalisti hanno aggredito diverse donne che cantavano slogan antifascisti.
Scrive il Guardian che l’emittente televisiva statale TVP ha parlato di “una grande marcia di patrioti” e ha descritto l’evento parlando di cittadini che “esprimono il loro amore per la Polonia, non di estremisti”; anche il ministro degli Interni Mariusz Blaszczak si è detto orgoglioso che tanti polacchi abbiano deciso di prendere parte alla celebrazioni legate al giorno dell’Indipendenza.