In Sicilia si sta votando, ma lo spoglio sarà domani
E qualcuno si è accorto soltanto ieri che potrebbe essere un problema, mentre Grillo parla di «referendum tra un mondo e un altro»
Oggi ci sono le elezioni regionali in Sicilia, con cui si rinnovano presidente e Assemblea: alle 12 l’affluenza era del 10,8 per cento degli aventi diritto, con un lieve calo dello 0,4 per cento dalle regionali del 2012. Da ieri i candidati hanno iniziato a litigare sulla norma che prevede che lo spoglio non inizi fino a domani mattina. Dipende da una legge regionale, ed è un sistema che fu già usato nel 2012: nonostante quindi si sappia da molto tempo, soltanto ieri il deputato siciliano di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto ha ipotizzato che questo procedimento possa favorire brogli. Il sospetto è che se gli exit poll che saranno diffusi alle 22 di domenica dovessero prevedere due o più candidati molto ravvicinati, ci potrebbero essere dei brogli in alcuni seggi poco controllati. «Se qualcuno volesse fare il furbo, con queste condizioni, avrebbe certamente maggiori opportunità». Per questo, Palazzotto ha chiesto che il Ministero dell’Interno rafforzi i controlli, «soprattutto nei seggi periferici».
Il governatore uscente Rosario Crocetta, che non si è ricandidato, ha ammesso che «è stato un errore non cambiare la norma in questi cinque anni», ma si è giustificato dicendo che non avendo la maggioranza all’Assemblea temeva che una proposta del genere avrebbe portato a uno stravolgimento della legge elettorale. Ha comunque chiesto i maggiori controlli, «non solo per i tanti impresentabili nelle liste del centrodestra ma anche per vigilare con attenzione nella notte tra domenica e lunedì». Crocetta, del centrosinistra, venne eletto nel 2012 con il 30 per cento dei consensi, ma ora è molto impopolare. Per alcuni problemi burocratici non è nemmeno riuscito a presentare la sua lista.
Nello Musumeci, del centrodestra e favorito alle elezioni, è invece d’accordo con il posticipo dello scrutinio a lunedì, per evitare di affaticare troppo chi lavora ai seggi. Musumeci è sostenuto dai principali partiti del centrodestra, compresi Forza Italia, la Lega e Fratelli d’Italia: i rispettivi leader Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono stati attivamente coinvolti nella campagna elettorale, e per questo in molti hanno paragonato il centrodestra unito in Sicilia alla coalizione che potrebbe presentarsi alle elezioni nazionali del 2018. Durante un suo comizio, Berlusconi ha promesso l’esenzione delle imposte per i siciliani che tornano a vivere in Sicilia, la costruzione di un casinò a Taormina, la ripresa del progetto del ponte sullo Stretto e un piano di investimenti pubblici nella regione.
Il candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha suggerito che questo ritardo negli scrutini sia «l”ennesimo pasticcio di questo governo». In un video girato sulla spiaggia di Mondello e diffuso ieri, il leader del M5S ha definito il voto di oggi «un referendum tra un mondo e un altro», e si è rivolto soprattutto ai giovani, ribandendo quello che già aveva detto nel comizio conclusivo della campagna elettorale a Palermo venerdì sera. Il centrodestra lo ha accusato di aver violato il silenzio elettorale, con il video.
All’inizio della campagna elettorale Cancelleri era dato in vantaggio su tutti gli altri, ma la sua candidatura si è via via sgonfiata anche per una serie di inciampi. A settembre un giudice siciliano aveva sospeso le “regionarie” con cui Cancelleri era stato scelto per le accuse di irregolarità da parte di uno degli altri candidati. Più di recente i guai hanno riguardato soprattutto un attivista del Movimento che Cancelleri ha promesso di nominare assessore in caso di vittoria: Angelo Parisi, un ingegnere di 45 anni che potrebbe diventare assessore ai rifiuti, che si è scoperto avere una lunga storia di insulti e minacce violente rivolte online a politici e giornalisti famosi. Nel suo post girato di più online, proponeva di bruciare vivo il capogruppo del PD alla Camera Ettore Rosato, l’autore della legge elettorale approvata nelle scorse settimane. Al comizio di venerdì, Grillo ha detto che se il M5S dovesse vincere «ci vediamo sulla spiaggia di Mondello e facciamo una festa, facciamo un fuoco con quell’assessore lì».
In queste elezioni i voti di Crocetta dovrebbero dividerseli Claudio Fava, il candidato della sinistra, e Fabrizio Micari del PD, rettore dell’università di Palermo. Si giocano il terzo posto, e la loro sconfitta è data talmente per certa che nel PD si è già cominciato a parlare di cosa è andato storto. Il segretario del PD Matteo Renzi ultimamente sembra avere quasi evitato di parlare di Sicilia. Micari ha detto comunque di essere fiducioso che lo spoglio elettorale si svolga regolarmente.
I seggi sono aperti dalle 8 alle 22, e gli aventi diritto sono 4,6 milioni. Qui è spiegato come funziona la scheda elettorale.