Il Netflix degli aerei arriva in Europa
Surf Air costa molto, ma pagando un fisso mensile permette di viaggiare tutte le volte che volete, arrivando in aeroporto 15 minuti prima
Da alcune settimane sono operativi anche in Europa i voli aerei di Surf Air, una compagnia aerea con un modello di business particolare. Con Surf Air non bisogna comprare un biglietto, fare un check-in, arrivare in aeroporto con ore di anticipo e fare coda ai controlli alla partenza e all’arrivo. Si paga invece un prezzo fisso mensile che permette di prendere tutti gli aerei che si desidera prendere, arrivando al terminal quindici minuti prima della partenza del volo e viaggiando su un piccolo aereo che porta a bordo una decina di persone. Al momento Surf Air ha attivi collegamenti tra gli aeroporti di Londra Luton, Zurigo e Ibiza, ma per le prossime settimane apriranno con una quindicina di città europee, tra cui Berlino, Parigi, Bruxelles, Monaco e Milano.
Quanto costa e come funziona
Surf Air non è proprio economico: l’abbonamento standard costa circa 3.500 euro al mese. Presto dovrebbe essere possibile sottoscrivere un abbonamento ridotto che per circa la metà della cifra permetterà di prendere tutti i voli aerei che percorrono una distanza massima di 600 chilometri. In cambio però la compagnia aerea offre una lunga serie di vantaggi, oltre a poter viaggiare tutte le volte che si vuole. Per imbarcarsi su un aereo Surf Air non bisogna affrontare la normale trafila dei controlli al terminal principale: i suoi aerei partono dai terminal privati, quindi tutto quello che serve è arrivare in aeroporto un quarto d’ora prima del volo e affidare i propri bagagli al personale di volo. Secondo la compagnia questa procedura fa risparmiare una media di due ore a viaggio: e per chi deve viaggiare molto nel corso di un mese, può far risparmiare anche denaro. Dieci viaggi al mese sono circa 350 euro a viaggio, cioè meno di quanto le compagnie aeree tradizionali chiedono per un biglietto di prima classe per un viaggio tra due capitali europee.
I clienti ideali di Surf Air sono quindi società e uomini d’affari che viaggiano spesso per lavoro, oppure persone facoltose a cui piace visitare spesso la propria casa al mare (è il motivo per cui una delle prime tratte aperte è Londra-Ibiza). I manager della compagnia sperano che Brexit gli faccia fare buoni guadagni: molte società si trasferiranno sul continente, costringendo i loro dirigenti a fare i pendolari tra città come Monaco e Francoforte e le loro abitazioni a Londra. La società, inoltre, punta a creare collegamenti su cui le altre compagnie non hanno investito finora. Per esempio la linea Milano-Ginevra, che al momento non è servita da alcuna tratta regolare.
Surf Air è nata in California nel 2013 e utilizza i Pilatus PC-12, un piccolo aereo prodotto in Svizzera e di solito usato come jet privato. Non è la prima volta che una compagnia aerea cerca di introdurre un modello di business basato su un abbonamento mensile, e gli esperimenti precedenti quasi sempre non hanno avuto molto successo. Beacon, una compagnia aerea basata su un’idea simile, ha chiuso nell’estate del 2016. Surf Air invece per il momento sembra andare bene, soprattutto grazie alla scelta di collegare tra loro aeroporti americani con un ridotto traffico commerciale. Questa estate ha acquistato RISE, una compagnia aerea texana basata su un principio simile. Dopo l’acquisizione, Surf Air sostiene di avere oltre 4 mila iscritti. Il suo obiettivo per l’Europa è arrivare ad avere 50 aeroplani in servizio nei prossimi mesi.