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Un disco di Laura Agnusdei

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Fu una sua amica fidata ma soprattutto una dei produttori di strumenti a tastiera più apprezzati del tempo, poco riconosciuta come spesso succede

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Un documentario girato dentro un videogioco

Nelle classifiche si tiene conto di elementi più ovvi, come il PIL e la salute, e di altri meno prevedibili 

In che modo sono felici i paesi più felici

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Nove mesi isolata in Antartide

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Produrre sia pianoforti sia motociclette

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<p>Oltre che essere <a href="https://www.ilpost.it/2015/08/14/wim-wenders/">uno dei più famosi registi tedeschi</a> nella storia del cinema, Wim Wenders si è fatto notare anche per le sue fotografie che negli anni sono state esposte in diverse mostre, anche in Italia. Alla Photographers’ Gallery di Londra ha da poco aperto <em>Instant Stories</em>, una nuova mostra che raccoglie più di 200 polaroid che Wenders ha scattato tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, gli stessi in cui diresse film come <em>Prima del calcio di rigore (1972)</em>, <em>Alice nelle città</em> (1974) e <em>L&#8217;amico americano (1977)</em>. La mostra si potrà visitare fino all&#8217;11 febbraio 2018.</p>

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<p>Wenders ha iniziato a scattare polaroid per i film: gli servivano come appunti visuali, per provare inquadrature e idee. <a href="http://www.bbc.com/news/entertainment-arts-41686678">Ha spiegato</a> che fotografava cose che avevano a che fare con i film che stava girando o con i posti in cui stava viaggiando: era «utile e divertente; e penso che fosse così anche per la maggior parte delle persone».</p>
<p><a href="https://www.theguardian.com/artanddesign/2017/oct/12/wim-wenders-interview-polaroids-instant-stories-photographers-gallery">Sul <em>Guardian</em></a> Wenders ha spiegato di avere ancora circa 3500 polaroid, le superstiti delle 12mila che pensa di aver scattato in tutto; non aveva intenzione di collezionarle o conservarle, servivano solo per i film; spesso le regalava alle persone ritratte. In mostra ce ne sono più di 200 sui membri di cast e le troupe, momenti dietro le quinte, familiari, strade e paesaggi dei luoghi che visitava, come New York o Sydney. Ci sono anche amici e collaboratori famosi, come l&#8217;attore Dennis Hopper, la fotografa Annie Leibovitz, il direttore della fotografia Robby Müller e l&#8217;attrice Senta Berger. Tutte raccontano una storia e per questo la mostra si chiama <em>Instant Stories</em>.</p>
<p><a href="https://www.ilpost.it/2017/10/24/polaroid-wim-wenders/wim-wenders-polaroid-2/" rel="attachment wp-att-1857914"><img loading="lazy" class="alignnone wp-image-1857914 size-full" src="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2.jpg" alt="" width="980" height="786" srcset="https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2.jpg 980w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2-400x321.jpg 400w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2-768x616.jpg 768w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2-680x545.jpg 680w, https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2017/10/wim-wenders-polaroid-2-800x642.jpg 800w" sizes="(max-width: 980px) 100vw, 980px" /></a></p>
<p>Sempre al <em>Guardian</em>, Wenders ha fatto un confronto tra la fotografia di oggi e le polaroid di un tempo, considerate un prodotto originale e non ripetibile: «Non è cambiato solo il significato dell&#8217;immagine: è l&#8217;atto di guardare che non ha più lo stesso significato. Ora si tratta di mostrare, inviare e forse ricordare. Non riguarda più essenzialmente l&#8217;immagine. L&#8217;immagine per me è sempre stata legata all&#8217;idea di unicità, di inquadratura e composizione. Produci qualcosa che è di per sé un momento singolare. In quanto tale, aveva una certa sacralità. Tutta questa nozione è scomparsa».<br />
Dopo aver smesso di scattare polaroid negli anni Ottanta, per dedicarsi a un formato più ampio, ha regalato la sua macchina alla cantante Patti Smith.</p>
<p>Wenders è famoso soprattutto per i film <em>Lo stato delle cose</em>, <em>Paris, Texas</em> (che vinse la Palma d’Oro al festival di Cannes nel 1985) e <em>Il cielo sopra Berlino</em> (premio per la miglior regia a Cannes nel 1987).</p>

Cultura

fotografia

mostre

wim wenders

Wim Wenders
<em>Valley of the Gods, Utah, 1977</em>
© Wim Wenders
Courtesy Deutsches Filminstitut Frankfurt a.M.

wim-wenders-polaroid-1

<p>Wim Wenders<br />
<em>Valley of the Gods, Utah, 1977</em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Deutsches Filminstitut Frankfurt a.M.</p>


<p>Wim Wenders<br />
<em>Self-portrait, 1975 (Autoritratto)</em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Wim Wenders Foundation</p>


wim-wenders-polaroid-2

<p><em>By an unknown photographer, 1971 (Da un fotografo sconosciuto)<em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Wim Wenders Foundation</p>


wim-wenders-polaroid-3

<p>Wim Wenders<br />
<em>New York Parade, 1972 (Parata a New York)<em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Wim Wenders Foundation</p>


wim-wenders-polaroid-5

<p>Wim Wenders<br />
<em>On the Road to New England, 1972 (Verso il New England)<em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Deutsches Filminstitut Frankfurt a.M.</p>


wim-wenders-polaroid-6

<p>Wim Wenders<br />
<em>Dennis Hopper, 1976<em><br />
© Wim Wenders<br />
Courtesy Deutsches Filminstitut Frankfurt a.M.</p>


wim-wenders-polaroid-7

Una raccolta di foto che il regista tedesco ha scattato mentre girava alcuni dei suoi film più famosi

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid

Wim Wenders ha fatto anche polaroid