La vita non ha tempo
«La Vita è il mondo del Comunque sia, de Il che mi ricorda, del Disse lui, Disse lei.
La Vita non ha tempo per il decantato decoro, gli elaborati artifici, e le esasperate stilizzazioni della dialettica di classe ai tavoli da cucina.
La Vita non è una scarpa décolleté, col tacco che si assottiglia e la suola arcuata; la vita è la zampa scialba laggiù all’altra estremità della gamba.
La Vita si inventa strada facendo. E non può mai essere riscritta. Mai essere corretta.
La Vita si articola in unità di sedici ore, tra il risveglio e l’ora di andare a letto, tra la fuga dall’irreale e il ritorno all’irreale. Ogni anno è composto da trecentosessanta e rotte di queste unità».
Martin Amis, A Pregnant Widow (2010), pubblicato da Einaudi con il titolo La vedova incinta (2011), nella traduzione di Maurizia Balmelli