Volete vedere un film che non sia né italiano né americano o inglese?

Su Netflix ce ne sono diversi molto buoni, così poi potrete dire "ho visto un film argentino..."

Da una scena di "Barack Meets Barakh"
Da una scena di "Barack Meets Barakh"

La maggior parte dei film che vediamo sono americani, poi arrivano gli italiani e tutti gli altri film anglofoni: canadesi, britannici e australiani. Ma i film li fanno anche gli altri, e a volte li fanno pure belli. Di recente ci siamo presi a cuore i vostri “non so cosa guardare” e vi abbiamo consigliato i migliori film classici, horror, italiani e documentari da guardare su Netflix. Qui avanti ci sono i film più interessanti che trovate su Netflix e che non sono né in italiano né in inglese. Curiosità: l’Oscar per il Miglior film straniero è in realtà l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. Un film britannico insomma vale solo se in gaelico; un film australiano se in una lingua aborigena.

Il concerto

È francese, del 2009. Diretto dal regista franco-romeno Radu Mihăileanu, quello di Train de vie. Parla di un ex direttore d’orchestra – dell’orchestra del Bolshoi – che, trent’anni dopo esser stato licenziato perché ebreo, prova a riunire la sua vecchia orchestra (per fingersi l’attuale orchestra del Bolshoi e suonare al posto suo). È una commedia, ma di quelle che non si ride e basta.

The Apostate

Titolo originale: El apóstata. È spagnolo, diretto da un regista uruguaiano: uscì nel 2015 e parla di un giovane che decide di farsi sbattezzare e si rende conto di quanto sia complicato. Le lungaggini burocratiche gli fanno anche venire un po’ di dubbi. Jonathan Holland dell’Hollywood Reporter ha scritto di aver apprezzato soprattutto il protagonista, Álvaro Ogalla.

La tempesta di sabbia

O, se volete il titolo originale, con cui è uscito in Israele: Sufat Chol. La regista è Elite Zexer. Ha buoni giudizi in giro – tra il 7 e l’8 su tutti i siti di recensioni più importanti – e Blige Ebiri ha scritto su Vulture che è un film «adorabile, che ti prende». Parla di un patriarca beduino (del deserto a sud di Israele) che si risposa, e di quello che questo comporta per lui, sua figlia e la sua prima moglie. Fu presentato al Sundance del 2016, il festival di cinema indipendente creato da Robert Redford, e vinse il premio per il Miglior film drammatico non statunitense.

Il segreto dei suoi occhi

Magari avete visto quello americano, del 2016, con Nicole Kidman e Julia Roberts. Questo è quello argentino, che nel 2010 vinse l’Oscar per il Miglior film in lingua straniera. È un thriller drammatico, raccontato attraverso flashback del protagonista: un ex criminologo che mentre scrive un romanzo fa un’importante scoperta.

L’uomo in parete

Altro film israeliano, del 2015. Parla di un uomo che va a fare una passeggiata col cane e sparisce. Nel cercarlo, la moglie scopre delle cose. Inizia che sembra un thriller, poi va dove forse non vi aspettereste. Si svolge tutto in una notte, quasi tutto nell’appartamento in cui la moglie – Shir – incontra diversi personaggi.

Contrattempo

L’avremmo capito anche col titolo originale: Contratiempo. Parla di un uomo che si sveglia accanto al cadavere dell’amante, senza sapere perché, e viene accusato di omicidio. È uno di quei film contro il tempo, anche.

Barakah Meets Barakah

Nessuno ne parla come di un capolavoro, ma è una commedia di un regista saudita su una coppia moderna – lei è una video-blogger – in Arabia Saudita. Ne ha parlato bene anche il Guardian.

Berlin Calling

Se conoscete la canzone, conoscete il dj tedesco Paul Kalkbrenner. E se conoscete Kalkbrenner allora forse avete già visto questo film, che uscì nel 2008 e diventò di culto, almeno per una piccola nicchia. Se non conoscete canzone, film o dj: tanta Berlino, e tanta musica elettronica. Poi, se vi resta voglia di Berlino, cercate di recuperare anche Victoria, che però non è su Netflix.

Quattro minuti

O Vier Minuten. Un film drammatico su una anziana insegnante di piano che si mette a dare lezioni a una giovane detenuta di un carcere femminile. Sintesi delle recensioni su Rotten Tomatoes: «Questo affascinante dramma tedesco si basa sulla solidità di una consistente sceneggiatura a sulla forza psicologica delle interpretazioni».

Pink

È indiano, ma non così indiano come vi aspettereste. È drammatico: parla di una donna vittima di stupro incolpata ingiustamente di omicidio, e dell’avvocato in pensione che difende lei e altre donne. Su IMDb ha un voto medio di 8,2.

Divines

Film francese prodotto da Netflix. Parla di un’adolescente di una banlieue di Parigi che, insieme all’amica, si mette a spacciare.

Limonata

Un road-movie turco ambientato tra Macedonia e Turchia vi può interessare? Parla di un uomo che, per esaudire l’ultimo desiderio del padre morente, deve cercare e riportargli il fratellastro, molto diverso da lui.

Ida

Film drammatico polacco che parla di una ragazza che, negli anni Sessanta, sta per diventare suora e scopre un vecchio segreto di famiglia che ha a che fare con i nazisti. È pure in bianco e nero. Detto così sembra un mattone indicibile, ma lo è molto meno di quanto potreste pensare, e alla critica è piaciuto moltissimo.

L’ultimo lupo

È franco-cinese, ambientato in Mongolia. Il regista è Jean-Jacques Annaud, quello di Sette anni in Tibet, ed è da guardare se vi piacciono gli animali, la steppa e le yurte.

Lui è tornato

C’è di sicuro qualche sceneggiatore famoso che dice qualcosa tipo “l’unica regola di una buona storia è partire da una domanda spiazzante”. In questo caso la domanda è: e se Hitler tornasse, oggi, in Germania? Intanto abbiamo deciso di fare il remake in Italia, con Mussolini al posto di Hitler.

Quasi amici

L’abbiamo tenuto per ultimo, che tanto lo conoscete già.