Forse le videocamere sulle divise dei poliziotti non servono a ridurre la violenza
Lo dice uno studio fatto su duemila poliziotti di Washington, e che secondo il capo della polizia ha dato risultati «sorprendenti»
Negli Stati Uniti da alcuni anni si stanno facendo esperimenti per ridurre le violenze compiute in servizio dai poliziotti: una delle misure prese, per esempio, è stata l’integrazione di videocamere sulle divise degli agenti, in diverse grandi città americane. I risultati, però, non sono troppo incoraggianti. Le conclusioni di uno studio pubblicato venerdì dicono che le videocamere non influenzano più di tanto il comportamento dei poliziotti. Nello studio sono stati raccolti e analizzati dati relativi al comportamento di più di duemila poliziotti di Washington nel corso di 18 mesi. È venuto fuori che i poliziotti che hanno una videocamera sulla divisa usano la forza tanto quanto i poliziotti che non la portano, oltre al fatto che la percezione che hanno degli agenti le persone comuni non cambia da una situazione all’altra.
Il capo della polizia di Washington, Peter Newsham, ha definito «sorprendenti» i risultati dello studio, ma ha anche sottolineato come le videocamere abbiano altri scopi, e non siano usate solo per ridurre le violenze. Le riprese, per esempio, possono essere usate come prova nel corso delle indagini – anche se spesso non hanno convinto le giurie in tribunale – e come strumenti di addestramento per altri agenti. In un caso specifico sono servite a scagionare un poliziotto accusato di aver sparato a una persona che si diceva essere disarmata, ma le immagini avevano poi dimostrato il contrario. Inoltre, secondo Newsham, le videocamere migliorano i rapporti tra cittadini e polizia, perché le persone si fidano di più dei poliziotti che le portano.
Alcuni hanno sostenuto che i risultati dello studio siano stati condizionati dal fatto che il dipartimento di polizia di Washington ha una buona reputazione per quanto riguarda sia l’addestramento degli agenti che la loro supervisione: quindi la presenza delle videocamere potrebbe non aver prodotto grosse differenze nel loro comportamento. C’è anche chi dice che l’effetto delle videocamere sulla divisa diminuisca col tempo: all’inizio i poliziotti si sentirebbero frenati, sapendo di averle addosso, ma poi si abituerebbero a portarle e non esserne più influenzati. Questa seconda teoria non sembra comunque essere sostenuta dai dati, visto che non c’è stato un cambio di comportamento degli agenti nel tempo.
Finora lo studio più citato sul comportamento dei poliziotti muniti di videocamere è quello realizzato nel 2012 nella città di Rialto, in California, che sosteneva che le telecamere avessero un effetto positivo. Era però uno studio molto parziale, visto che era basato sul comportamento di soli 54 poliziotti.