Le prime foto di Guy Bourdin
Realizzate a Parigi prima di diventare un famoso fotografo di moda: sono in bianco e nero e mostrano già il suo stile erotico e surreale
Untouched è una raccolta dei primi lavori di Guy Bourdin, uno dei più famosi e importanti fotografi di moda del Novecento, raccolti in un nuovo libro monografico pubblicato da Steidl e in mostra alla Galleria Carla Sozzani di Milano fino al 12 novembre.
Bourdin, conosciuto soprattutto per il suo uso forte dei colori e per l’estetica surrealista, iniziò fotografando in bianco e nero: in queste foto, una parte meno nota della sua produzione, compaiono già indizi dello stile per cui poi divenne famoso, come la ricerca di elementi erotici o inquietanti nella vita quotidiana, o la scelta di angolazioni non banali.
Questi lavori risalgono ai primi anni Cinquanta: inizialmente pensati per essere esposti in mostre, sono molto curati nei dettagli e raccontano soprattutto la vita parigina. Shelly Verthime, curatrice del libro e della mostra, ha spiegato che sono riflessioni intime e personali sugli interessi visuali di Bourdin prima che iniziasse la sua carriera come fotografo commerciale. Le foto sono state recuperate dopo aver trovato negli archivi di Bourdin una scatola Kodak di colore giallo (che ora è la cover del libro), “piena di buste di carta marrone che contenevano ciascuna un negativo e il relativo provino, spesso con indicazioni per il taglio”. Il libro è il primo di una serie di otto volumi che esploreranno il lavoro del fotografo.
Bourdin nacque a Parigi nel 1928 e vi morì nel 1991; fu allievo dell’artista americano dadaista Man Ray, che lo influenzò molto; dal 1955 iniziò a occuparsi di moda e lavorò soprattutto per Vogue. Fu in grado di creare nelle sue fotografie una narrativa complessa, fatta di elementi sensuali, provocatori e surreali. Le sue opere sono state esposte nei musei più importanti del mondo, inclusi il Victoria & Albert Museum e la Somerset House di Londra, e il Museo Nazionale della Cina a Pechino.