Jacinda Ardern sarà la nuova prima ministra neozelandese
Dopo settimane di trattative è stato trovato un accordo per un governo guidato dalla nuova leader del Partito Laburista
Jacinda Ardern, leader del Partito Laburista della Nuova Zelanda, sarà la prossima prima ministra del paese: lo ha annunciato questa mattina Winston Peters, leader di New Zealand First, un piccolo partito populista e di destra che alle elezioni dello scorso 23 settembre aveva ottenuto nove seggi, risultando così determinante nella formazione di una maggioranza. Peters, infatti, ha annunciato oggi un’alleanza con il Partito Laburista, che alle elezioni aveva ottenuto 46 seggi.
Per avere la maggioranza nel parlamento neozelandese però ne servono 61, e infatti nell’alleanza sarà coinvolto anche il partito dei Verdi, che di seggi ne ha otto: il partito si riunirà stasera per decidere se appoggiare il governo del Labour e di New Zealand First, senza entrarci direttamente. Peters ha però già anticipato che i Verdi hanno un accordo con i laburisti, e quindi la riunione di stasera dovrebbe essere soltanto formale. L’alternativa, per Peters, era allearsi con il Partito Nazionale (centrodestra), che aveva avuto più voti di tutti alle elezioni ottenendo il 44,4 per cento e 56 seggi, confermando così come primo ministro l’uscente Bill English. La decisione di Peters non era affatto scontata, visto che il programma e i valori di New Zealand First sono molto diversi da quelli del Labour e dei Verdi.
Ma questa mattina Peters ha detto che i cittadini neozelandesi hanno votato «per un cambiamento», e che il suo partito doveva scegliere tra schierarsi con lo status quo o con quel cambiamento. Peters non ha specificato che ruolo avrà nel governo, ma si pensa possa diventare vice primo ministro. Peters ha detto però che il suo partito non esprimerà il ministero delle Finanze, e che i dettagli dell’accordo politico alla base dell’alleanza saranno diffusi in futuro.
In un comunicato, il Partito Laburista ha detto che le trattative con New Zealand First sono state «cortesi, costruttive e solide», spiegando che prima di annunciare il governo si aspetta che i Verdi facciano le ultime consultazioni interne. Ardern ha poi parlato in una conferenza stampa, spiegando che tra i due partiti ci sono più cose che li uniscono, rispetto a quelle che li dividono. Ha detto che a New Zealand First andranno quattro ministeri e un sottosegretario di Stato, e che a Peters è stato offerto l’incarico di vice ministro. Tra le altre cose, Ardern ha detto di aver appreso della decisione di Peters – e quindi del fatto che sarebbe diventata prima ministra – in televisione.
Ardern ha 37 anni, è parlamentare dal 2008 ed è la persona più giovane che abbia mai guidato il Partito Laburista; è anche la seconda donna a esserne a capo dopo Helen Clark, che fu prima ministra dal 1999 al 2008. Ardern era stata scelta all’unanimità come leader del partito lo scorso primo agosto (cioè meno di tre mesi fa) dopo le dimissioni di Andrew Little, arrivate dopo gli scarsi risultati del partito nei sondaggi. Secondo gli osservatori, Ardern è stata la principale responsabile della crescita del Partito Laburista, grazie a una campagna elettorale attiva ed efficace, che ha concentrato le attenzioni mediatiche del paese.
Ardern è femminista, e tra le sue principali proposte in campagna elettorale c’è stata rendere gratuiti i primi tre anni di studi universitari, partendo dal non far pagare un anno agli studenti nel 2018, per arrivare a completare il progetto nel 2024. Si è poi espressa contro l’eliminazione delle quote parlamentari riservate dal 1867 alla minoranza Maori, a meno che non siano gli stessi Maori a chiederlo, e a favore del diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, che in Nuova Zelanda è ancora un reato – la legge che lo sancisce è del 1961 – a meno che due medici non ritengano di doverla praticare per salvaguardare la vita o la salute della madre, o per evitare che nasca un bambino con gravi disabilità.