Questo è il suono con cui sarebbero stati attaccati i diplomatici americani a Cuba
Lo ha ottenuto Associated Press, si può ascoltare senza rischi: a loro avrebbe causato nausea, mal di testa e anche danni più gravi
L’agenzia Associated Press ha pubblicato una registrazione lunga pochi secondi del suono misterioso che alcuni diplomatici americani residenti a Cuba avrebbero sentito prima di sentirsi male, o comunque manifestare disturbi e sintomi. Gli “attacchi sonori” contro i diplomatici americani a Cuba sono iniziati un anno fa e il caso più recente si è verificato ad agosto. In tutto 22 diplomatici sono stati “attaccati” riportando sintomi come nausea e mal di testa e, almeno in un caso, danni permanenti all’udito. Alcuni di loro hanno riconosciuto la registrazione ottenuta da Associated Press confermando che è il suono che hanno udito durante gli attacchi. Ascoltarlo in versione registrata non è pericoloso.
Il suono, scrive AP, «sembra manifestarsi in pulsazioni di varia lunghezza – sette secondi, 12 secondi, due secondi – che proseguono per un periodo di diversi minuti. Questi periodi sono inframezzati di pause che possono essere lunghe un secondo, 13 secondi o quattro secondi. Non si tratta di un unico suono, ma di circa 20 frequenze diverse riprodotte contemporaneamente». È possibile che questo suono sia solo una parte di quello ascoltato dai diplomatici attaccati. Molti ipotizzano che nell’attacco possano essere coinvolti ultrasuoni o altre frequenze che non vengono captate da un normale registratore.
Associated Press non ha spiegato come è stata ottenuta la registrazione di cui è entrata in possesso, ma ha scritto che il personale di sicurezza dell’ambasciata americana a Cuba ha dato alcuni consigli al personale, tra cui attivare un registratore in caso di attacco. Tutti i diplomatici colpiti sono stati attaccati la sera o durante la notte, nelle loro abitazioni. Non tutti però hanno detto di aver sentito un qualche tipo di suono durante l’incidente. Chi lo ha fatto in alcuni casi ha raccontato che il suono si poteva udire soltanto in una stanza della casa, a volte soltanto in una parte specifica della stanza. L’ambasciata, invece, non è mai stata attaccata.
Gli Stati Uniti hanno accusato Cuba di essere complice degli attacchi e per questo hanno ritirato tutto il personale non essenziale dall’isola, comprese le famiglie dei diplomatici. I cubani hanno negato ogni coinvolgimento, ma nonostante questo il presidente Donald Trump ha ordinato l’espulsione di 15 diplomatici cubani dagli Stati Uniti. Le relazioni tra Cuba e Stati Uniti sono in un momento particolare. Dopo la riapertura delle relazioni diplomatiche iniziata da Barack Obama, i rapporti tra i due paesi si sono nuovamente raffreddati con l’elezione di Donald Trump.
Oltre ai diplomatici americani, anche una decina di canadesi hanno detto di aver riportato sintomi simili. Le vittime degli attacchi parlano soprattutto di problemi di concentrazione, difficoltà a ripetere parole specifiche, nausea, forti mal di testa e problemi a mantenere l’equilibrio. La varietà dei sintomi mostrati dalle persone colpite è stata fonte di confusione nelle indagini. L’ipotesi che circola di più è che gli attacchi siano provocata da un’arma sonora di qualche tipo, mai sperimentata prima.
Molti scienziati però dubitano di questa spiegazione. Il New York Times ne ha intervistati parecchi e la loro conclusione è che la storia dell’arma sonora “è degna di un film di James Bond”. Secondo numerosi esperti è possibile causare danni anche seri utilizzando il suono come arma, ma è difficile farlo in modo nascosto, colpendo persone all’interno di un edificio, senza produrre alcun altro effetto sull’ambiente circostante. Già oggi forze di polizia in varie parti del mondo utilizzando armi sonore per disperdere le folle di manifestanti. Sono armi che funzionano emettendo suoni fortissimi: è impossibile utilizzarle in città senza che l’intero quartiere dove sono state attivate se ne accorga.
Gli ultrasuoni, cioè suoni a una frequenza troppo alta per essere uditi dagli esseri umani, possono in alcuni casi produrre nausea e mal di testa. Ma per viaggiare lontano hanno bisogno di essere emessi da apparecchiature molto grandi: per esempio un “cannone” a ultrasuoni montato su un veicolo. Nessun testimone ha visto simili armi durante gli attacchi. È possibile che agenti ostili si siano infiltrati nelle case dei diplomatici e abbiamo installato nelle loro stanza da letto degli emettitori di ultrasuoni a raggio più ridotto, ma molto più piccoli. Ad alcuni esperti intervistati dal New York Times questa non è sembrata però un’ipotesi realistica. Secondo alcuni esperti le spiegazioni più probabili sono il contagio o l’avvelenamento con tossine. Oppure, la semplice suggestione: «Se dici a un gruppo di persone che sono sotto attacco da parte di misteriose armi ad ultrasuoni ti racconterebbero di avere gli stessi sintomi che hanno descritto i diplomatici di Cuba», ha spiegato uno di loro.