L’Atalanta è un esempio per la Serie A
Dai risultati alle ambizioni della società, l'Atalanta è una delle cose più belle accadute di recente al calcio italiano
Domenica sera, nel posticipo della settima giornata di Serie A, l’Atalanta è riuscita a pareggiare 2-2 in casa contro la Juventus pur essendo andata in svantaggio di due gol nei primi venti minuti di gioco: una situazione a cui poche altre squadre negli ultimi anni sono state in grado di porre rimedio contro la Juventus. Dopo i primi minuti di difficoltà, e nonostante lo svantaggio abbia rischiato di demoralizzare i suoi giocatori, l’Atalanta ha reagito ugualmente e ha portato la partita dalla propria parte, giocando come il suo allenatore Gian Piero Gasperini aveva probabilmente in mente fin dall’inizio: cercando di spezzare molto il gioco degli avversari, molto più tecnici e veloci, con interruzioni e falli sistematici (una ventina in tutta la partita) per limitare la loro grande efficacia offensiva. Il resto lo ha fatto l’Atalanta che siamo abituati a vedere da più di un anno, trascinata dalle qualità tecniche e atletiche del “Papu” Gomez – uno dei migliori in campo – e dal gioco rapido sulle fasce, il tutto aiutato da una condizione fisica che in Serie A in pochi riescono a raggiungere.
GOOOOOOAAAALLL!!! And it's the former #Milan man who comes to haunt #Juventus, Bryan #Cristante BAM!!! #AtalantaJuvehttps://t.co/CYzDZsL8cc
— Kush (@footballkush) October 1, 2017
Capita raramente di vedere una squadra che tramite risultati e progetti societari riesca ad alzare l’asticella delle sue ambizioni e soprattutto della sua rilevanza, sia nazionale che internazionale, per poi diventare una società più grande di quello che è. In questo senso, l’Atalanta si trova nella prima fase: avrà ancora molto da fare, investire e vincere ma la strada sembra sia stata segnata. «Qui ci sono tutte le condizioni, tecniche ed ambientali, per lavorare nel migliore dei modi», ha detto Gasperini alla Domenica Sportiva su Rai 2 al termine della partita contro la Juventus, rispondendo alla domanda su che presidente fosse Antonio Percassi, che dal 2010 è nuovamente proprietario del club dopo esserlo stato brevemente nei primi anni Novanta (e dopo averci giocato come difensore tra il 1970 e il 1977). La presidenza Percassi è coincisa con il miglior risultato ottenuto in Serie A nella storia della squadra, il quarto posto dell’anno scorso, e da lì la squadra è riuscita a mantenere la propria posizione nonostante abbia perso alcuni dei suoi migliori giocatori e nonostante ora giochi anche in Europa League.
L’anno scorso l’impegno ai gironi di Europa League influenzò moltissimo l’annata del Sassuolo, una squadra che per caratteristiche poteva dirsi simile all’Atalanta. Ma a differenza del Sassuolo, quest’estate l’Atalanta ha investito in modo adeguato per rimpiazzare le cessioni con giocatori di pari livello ma più esperti (Ilicic, De Roon, Cornelius, Palomino), dopo aver mantenuto grossomodo la struttura dell’anno scorso, con i vari Caldara, Spinazzola, Gomez, Petagna e Cristante ancora titolari. La prima partita in Europa League è coincisa con un’impressionante vittoria per 3-0 contro l’Everton di Ronald Koeman, e poi con un pareggio in trasferta contro il Lione, squadra abituata da anni alle coppe europee.
L’impegno in coppa le ha probabilmente tolto qualche punto in campionato, dove ora è 11ma con 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. Ma la squadra tiene testa a tutti i suoi impegni ed anzi, riesce anche a trarne vantaggio, come ha detto recentemente Gasperini: «Contro il Lione abbiamo giocato contro giocatori la cui rapidità non si trova facilmente in Italia, e questo ci ha temprato».
L’Atalanta di quest’anno è una squadra che quando va in svantaggio, poi quasi sempre recupera. È successo a Lione, contro la Juventus, nella vittoria contro il Sassuolo, nei pareggi con Chievo e Fiorentina. Proprio il pareggio contro la Juventus dimostra che la squadra non si è indebolita per niente e sia pronta invece a disputare una stagione da cui potrà cogliere parecchie soddisfazioni, anche se probabilmente non mancheranno i periodi più complicati. La crescita della squadra, inoltre, è seguita da quella societaria. All’Atalanta, nota per avere una delle tifoserie più “calorose” del campionato italiano, manca uno stadio, ma presto ne avrà uno nuovo. Ad agosto la società ha comprato l’Atleti Azzurri d’Italia dal Comune di Bergamo per circa 8 milioni e ora la dirigenza sta lavorando per far partire i lavori la prossima estate. Il progetto prevede un impianto da circa 25mila posti. E allora l’Atalanta aggiungerà un altro tassello, dopo una squadra che funziona e dopo il suo patrimonio più importante, il settore giovanile, da almeno un decennio fra i migliori d’Europa.