Perché Shinzo Abe ha indetto elezioni anticipate
Il primo ministro giapponese ha voluto sfruttare un insperato favore nei sondaggi dopo gli scandali nel suo partito, ma è un azzardo
Ieri il primo ministro giapponese Shinzo Abe, leader dei Liberal Democratici, ha indetto elezioni politiche anticipate per il 22 ottobre, più di un anno prima della scadenza naturale del mandato parlamentare. Secondo diversi analisti, Abe ha voluto sfruttare il momento di relativa tranquillità del suo governo – dopo i numerosi scandali e rimpasti di governo dell’estate – per consolidare il suo potere, riconfermare il suo partito come prima forza politica in Parlamento e ottenere un terzo mandato come leader dei Liberal Democratici. Il momento potrebbe essere favorevole ad Abe anche per le difficoltà del principale partito di opposizione, il Partito Democratico, che attraversa una grave crisi di consensi dallo scorso luglio, dopo le dimissione della sua leader, Renho Murata.
Il risultato delle elezioni, comunque, potrebbe essere meno scontato di quello che ci si poteva aspettare solo qualche giorno fa. Ieri la popolare governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, ha presentato un nuovo partito nazionale, il Partito della Speranza, che potrebbe essere la sorpresa delle prossime elezioni. Koike è diventata molto nota quest’estate, dopo che il suo partito locale – di destra – aveva sconfitto i Liberal Democratici di Shinzo Abe alle elezioni di Tokyo. Koike ha 64 anni, è stata ministra della Difesa, ed è un tipo di politico nuovo e inusuale per il Giappone: oltre al fatto di essere donna – e in Giappone, come altrove, i posti di potere sono occupati principalmente da uomini – ha studiato all’Università del Cairo, ha lavorato come interprete e traduttrice (parla fluentemente l’arabo e l’inglese) e ha anche avuto un passato come presentatrice di programmi di news. Alle elezioni di Tokyo si era presentata come indipendente, dopo avere militato per diverso tempo nel partito di Abe, ottenendo consensi sia tra la destra moderata che tra ambienti marcatamente nazionalisti.
La sconfitta dei Liberal Democratici alle elezioni di Tokyo sembrava avere ridotto le possibilità per Abe di essere rieletto primo ministro. A ciò si erano aggiunti i vari scandali all’interno dei Liberal Democratici e le accuse contro lo stesso Abe di avere fatto dei favori ad alcuni amici nel settore dell’istruzione. Tutto questo è stato in un certo senso bilanciato dalla grave crisi iniziata all’interno del Partito Democratico, suo avversario, che gli ha ridato del vantaggio. Secondo gli esperti, ci sono però altri elementi che spiegano l’aumento dei consensi verso Abe registrato nelle ultime settimane.
Anzitutto la dura retorica contro le minacce nordcoreane ha dato al suo governo un’immagine di fermezza apprezzata da molti giapponesi, che probabilmente lo stesso Abe sta sfruttando per distogliere l’attenzione degli elettori dai molti problemi del suo partito. Gli analisti, ha scritto il New York Times, sostengono che Abe stia presentando se stesso come una forza in grado di garantire la stabilità, «in un momento dove i giapponesi sono svegliati da notifiche che li avvertono di lanci missilistici» nordcoreani. Allo stesso tempo l’economia giapponese è cresciuta più di quanto ci si aspettasse. Gli ultimi sondaggi realizzati da Kyodo News hanno mostrato un netto vantaggio dei Liberal Democratici sul Partito Democratico, ma il 42 per cento delle persone sentite si è detto ancora indeciso: Koike potrebbe puntare a raccogliere consensi soprattutto lì.
Nonostante la recente aumentata popolarità di Abe, la scelta di elezioni anticipate non è stata una mossa senza rischi, ha scritto il New York Times. Oggi i Liberal Democratici controllano due terzi dei seggi nella Camera bassa del Parlamento e non sarà facile riconfermare un tale risultato, anche in caso di ottenimento della maggioranza dei seggi.