C’è molta preoccupazione per un vulcano a Bali
Il monte Agung non erutta dal 1963, quando causò 1.000 morti: e ora ci sono un po' di segnali inquietanti
Oltre 75mila persone sono state evacuate nei giorni scorsi sull’isola di Bali, Indonesia, perché il monte Agung, un vulcano attivo di tremila metri, potrebbe eruttare per la prima volta in più di cinquant’anni. Negli ultimi giorni all suo interno sono state registrate molte centinaia di scosse sismiche vulcaniche, cioè vibrazioni del terreno dovute allo spostamento di lava verso la superficie: soltanto ieri ce ne sono state 844.
Devy Kamil Syahbana, sismologo del centro nazionale di vulcanologia indonesiano, ha detto al Guardian che non sono mai state registrate scosse così intense nel vulcano. Non si può sapere con certezza se e quando erutterà, perché dipende da fattori non misurabili e in parte ancora sconosciuti all’uomo: Syahbana ha però detto che, stando ai dati, ci sono sempre più possibilità che accada.
L’ultima volta che il monte Agung eruttò fu nel 1963, e allora ci furono oltre mille morti: anche in quel caso l’eruzione fu preceduta da scosse sismiche. Una delle difficoltà nella valutazione dei rischi riguardo alla possibile nuova eruzione è che il vulcano è stato monitorato scientificamente soltanto dopo il 1963, e quindi non si conosce con precisione cosa successe prima dell’eruzione di quell’anno, se non attraverso le testimonianze di chi viveva vicino.
Un’area che va dagli otto ai 12 chilometri intorno al vulcano è stata delimitata in quanto non sicura, e le persone che ci vivevano sono state evacuate in centri di accoglienza, palestre e case di parenti in nove diversi distretti di Bali. L’aeroporto Ngurah Rai, a circa 75 chilometri dal monte Agung, è ancora completamente operativo, ma nel caso eruttasse le ceneri rilasciate nell’aria potrebbero bloccare il traffico aereo, in un’area che dipenderebbe dall’intensità dell’eruzione.