Sette professori universitari sono stati arrestati con l’accusa di corruzione
L'indagine è partita dalla denuncia di un ricercatore, sembra che i concorsi per l'abilitazione all'insegnamento funzionassero soprattutto sulla base di scambi di favori
La procura di Firenze sta indagando su un gran numero di professori universitari di diritto tributario di tutta Italia, dopo che un ricercatore dell’Università di Firenze, candidato al concorso nazionale per l’abilitazione all’insegnamento, ha denunciato alcuni docenti che avevano cercato di convincerlo a ritirare la propria candidatura per favorire un altro ricercatore. Dalle intercettazioni ordinate dalla procura si è scoperto, sembra, che la commissione che si occupava di scegliere i vincitori del concorso non lo facesse usando criteri di merito, ma in base all’influenza dei singoli professori e dei loro ricercatori favoriti. La Guardia di Finanza ha spiegato che sembra che le abilitazioni venissero concesse «secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori», motivati da «interessi personali, professionali o associativi». Finora sette persone sono state messe agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e a 22 è stato proibito di insegnare per dodici mesi, mentre il numero totale degli indagati è 59.
Il ricercatore che ha fatto partire l’indagine con la sua denuncia ha detto che la commissione del concorso voleva favorire un altro candidato che aveva un curriculum meno adatto all’abilitazione all’insegnamento. In cambio del ritiro della sua candidatura al ricercatore era stata promessa un’abilitazione sicura in occasione del concorso successivo.
Tra le persone indagate c’è Augusto Fantozzi, ministro per tre volte negli anni Novanta, commissario straordinario di Alitalia dal 2008 al 2011 e attuale rettore dell’Università degli Studi Giustino Fortunato di Benevento. Molti degli indagati, in quanto membri delle commissioni nazionali nominate dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per rilasciare le abilitazioni all’insegnamento, sono pubblici ufficiali. Le persone messe agli arresti domiciliari sono: Guglielmo Fransoni, avvocato tributarista dello studio Russo di Firenze e professore a Lecce; Fabrizio Amatucci, che insegna a Napoli; Giuseppe Zizzo dell’università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese); Alessandro Giovannini dell’università di Siena; Giuseppe Maria Cipolla dell’università di Cassino; Adriano Di Pietro dell’università di Bologna e Valerio Ficari, professore ordinario a Sassari e supplente all’Università di Tor Vergata di Roma.