Qual è il problema – se c’è – con gli “SMS solidali” per i terremotati
Il sindaco di Amatrice ha detto che «non un euro donato dagli italiani» è finito alla sua città, la Protezione Civile che «nessun euro donato dagli italiani è sparito»
Sabato 23 settembre Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, ha parlato alla festa di Fratelli d’Italia a Roma dicendo che i circa 32 milioni di euro di aiuti alle zone del Centro Italia colpite dal terremoto non sono mai arrivati a destinazione: «Non un euro donato dagli italiani è finito ad Amatrice». Pirozzi, parlando poi con i giornalisti, ha detto che sulle donazioni «fino a oggi sono arrivati i soldi della solidarietà degli italiani, per il resto la gestione degli sms è stata una cosa scandalosa perché ad Amatrice e Accumoli non è arrivato niente e questo è stato un grande sbaglio perché genera nelle persone la convinzione che nulla è vero».
Amatrice è stato uno dei paesi più colpiti dal terremoto del Centro Italia dell’agosto 2016. Dal giorno stesso del terremoto la Protezione Civile aveva attivato un numero per le donazioni via SMS, il 45500: mandando un SMS vuoto a questo numero si potevano cioè donare immediatamente 2 euro. Il sistema era già stato usato anche dopo il terremoto dell’Abruzzo e quello dell’Emilia e prevede il trasferimento gratuito dei fondi su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato in favore della Protezione Civile che, dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Comitato dei Garanti, è responsabile del trasferimento alle regioni (in questo caso Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo). Il Comitato dei Garanti è composto da otto membri scelti dai presidenti delle regioni Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria, dal Commissario straordinario per la ricostruzione, oltre che dal Dipartimento stesso con l’obiettivo di assicurare la supervisione alla gestione delle donazioni fatte dagli italiani in seguito al terremoto.
Dopo il terremoto in Centro Italia, attraverso il numero 45500 – attivato in tre diversi periodi – sono stati donati complessivamente 22,9 milioni di euro. A questi si aggiungono 9,2 milioni di euro donati direttamente sul conto corrente bancario aperto dal Dipartimento della Protezione Civile sempre a questo scopo. Il totale delle risorse raccolte tramite donazioni è stato quindi 32,1 milioni di euro.
Dopo le dichiarazioni di Pirozzi – del quale si parla da mesi come possibile candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio, lui dice che ci sta pensando – la Protezione Civile è intervenuta assicurando che «nessun euro donato dagli italiani è sparito» e che «i fondi raccolti, come stabilito nel Protocollo d’intesa con gli operatori della comunicazione e della telefonia, nonché dalla legge 229 del 2016 che ne disciplina il funzionamento, sono destinati a interventi in favore dei territori colpiti dal sisma». Le donazioni, è poi stato spiegato, sono «nella contabilità del Commissario straordinario» e sul sito della Protezione Civile è presente «l’elenco dei progetti approvati nella seduta del 17 luglio scorso dal Comitato dei Garanti». Per quanto riguarda la regione Lazio, è stata per ora decisa la ricostruzione di tre scuole: a Poggio Bustone (Scuola Primaria e Secondaria di I grado), a Collevecchio (Secondaria di I Grado) e di Rivodutri (Scuola Infanzia).
Repubblica scrive che dopo qualche ora dalle sue prime dichiarazioni il sindaco di Amatrice ha in parte smentito quello che aveva detto, «ribadendo di aver parlato di “scelta scellerata” fatta in merito alla gestione di quei fondi». Pirozzi, dice sempre Repubblica, ha precisato di non aver mai detto che i soldi raccolti con gli sms fossero spariti, sottolineando che «la Protezione civile non c’entra nulla». Secondo Pirozzi, cioè, il problema sono i progetti finanziati con le donazioni, alcuni dei quali sono fuori dal cratere: «Le scuole laziali? Ce ne sono alcune in comuni, come Collevecchio, che non hanno avuto danni e sono fuori dal cratere. E dire che il cratere è stato allargato già a cani e porci. L’edilizia scolastica non si fa con le donazioni per i terremotati. Questo comitato dei saggi doveva garantire e invece…».
ANSA dice che nel frattempo il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha annunciato l’apertura di un «fascicolo a modello 45», cioè di un registro degli atti che non costituiscono una notizia reato e che servirà a verificare le dichiarazioni del sindaco di Amatrice – che sarà sentito direttamente – e il percorso fatto dalle donazioni. «Sappiamo che quei fondi sono nella disponibilità della Protezione Civile, quindi l’indagine avrà vita breve», ha detto il procuratore capo.
Sulla questione è intervento infine anche l’Ufficio speciale ricostruzione (Usr) del Lazio: «Con i soldi dei cittadini non si scherza e nessun giochetto politico elettorale può giustificare polemiche. Tutti i contributi degli sms solidali del numero della Protezione Civile sono destinati a opere danneggiate dal sisma e a beneficio delle comunità locali«. E ancora: «Poiché ad Amatrice e Accumoli le spese per le scuole erano già coperte, come del resto per tutte le altre spese, le risorse degli sms solidali sono state destinate per garantire la piena sicurezza di altre scuole danneggiate dal sisma in altri comuni frequentate da ragazzi, bambini e insegnanti».