Cosa resterà dell’estate del 2017
In estrema sintesi: un bagnante che parla di Game of Thrones con un fidget spinner in mano, mentre ascolta Despacito su un gonfiabile rosa a forma di fenicottero
L’estate è finita, quindi. Per fare un primo bilancio e per futura utilità abbiamo messo – tutte insieme, nello stesso posto – le cose che in qualche modo hanno a che fare con la cultura di cui si è parlato di più in questi mesi: per vedere cosa è successo dal 21 giugno a oggi e per iniziare a pensare cosa resterà e cosa diventerà solo un sempre più vago ricordo di questi ultimi mesi.
Mettiamo le mani avanti, eh: certe cose passano in un attimo. Prendete l’estate del 2016: Pokémon Go era ovunque e ce lo siamo perso per strada; Fabio Rovazzi nel frattempo invece è uscito da YouTube, ha cantato con Gianni Morandi e ora sta girando un film. Sempre un anno fa ci dicevamo che No Man’s Sky era bello e poi brutto, che Eccomi di Jonathan Safran Foer era molto interessante, che Suicide Squad era brutto (ma con un bel trailer) e che quella cosa di Christo sul lago d’Iseo era bella ma peccato per la troppa gente. Quante di queste cose vi ricordavate, dell’estate del 2016? E quante ne ricorderete, tra le cose che seguono, dell’estate del 2017?
I fidget spinner
Sul Post ne parlammo per la prima volta l’11 maggio, ma hanno resistito fino alla prima metà dell’estate. Sono (ma volendo anche erano, visto che ormai se ne vedono sempre meno) piccoli oggetti in plastica e metallo, che consistono sostanzialmente in un perno centrale intorno al quale ruota una struttura composta da alcune (in genere tre) estremità arrotondate. Usarli è semplice: li si tiene per il perno centrale o li si appoggia da qualche parte (volendo anche sul proprio naso, per esempio, ma bisogna essere molto in gamba) e li si fa ruotare dando un colpo alle “pale” per farle girare. Ne deriva un movimento fluido e sostanzialmente inutile. Per molti sono stati un passatempo, un modo per rimanere concentrati su qualcos’altro; qualcuno ci ha fatto anche cose più difficili.
La storia dei fidget spinner iniziò nel 1993, ma la donna che li inventò non ci ha fatto dei soldi. Frédérique Tutt – un analista del mercato dei giocattoli – ha detto che è impossibile sapere quanti fidget spinner siano stati venduti (perché chiunque poteva farli, ed erano pure facili da fare) ma che si stima che, nei primi sei mesi del 2017, nei 12 paesi più ricchi del mondo ne siano stati venduti almeno 19 milioni. L’Economist ha citato altre stime secondo le quali i fidget spinner venduti sono stati in tutto 50 milioni.
DES-PA-CITO
La canzone di quest’estate è questa, del cantante portoricano Luis Fonsi. Più che le vendite, gli streaming e le visualizzazioni su YouTube (3,8 miliardi) la prova sta nel fatto che praticamente nessuno la sopporta più. “Volare” di Rovazzi e Morandi è stata un po’ meno canzone-dell’estate di quanto si sarebbe potuto prevedere, mentre si sono fatte spesso sentire anche le due dei Thegiornalisti con una località nel titolo (“Pamplona”, che è di Fabri Fibra ma in cui cantano anche loro, e “Riccione”) e “Senza Pagare” di J-AX e Fedez (chi lo segue su Instagram sa bene a che posto è stata in classifica per diverse settimane). Sono andate molto bene anche “Voglio ballare con te” di Baby K e “Happy Days” di Ghali, che quest’estate ha fatto uscire il suo primo album: Album. Dai, risentite “Despacito” un’ultima volta, e poi MAI PIÙ.
Temptation Island
La quinta edizione di questo programma trasmesso su Canale 5 è iniziata il 26 giugno ed è finita il 31 luglio, e probabilmente ve ne siete accorti: ha fatto ascolti rilevantissimi, specie per un programma estivo. Non sottraendoci ai doveri di cui ci sentiamo investiti, ne parlammo qui. Breve sintesi se davvero non c’eravate: è un reality show prodotto da Maria De Filippi ambientato in un resort della Sardegna, dove sei coppie vanno a vivere separate (maschi di qua, femmine di là) per alcune settimane, circondati da femmine o maschi che sono lì apposta per corteggiarli, consolarli, tentarli e, così facendo, far capire loro se sono davvero innamorati del loro compagno o della loro compagna con cui sono andati lì. I momenti migliori sono quelli in cui – davanti al Falò – i concorrenti vedono cosa hanno fatto e detto i loro partner e si incontrano con loro per discutere, litigare, fare pace. Alla fine, Sara ha lasciato Nicola, Valeria è tornata con Alessio, Veronica è tornata con Antonio e Selvaggia è tornata con Francesco. Tra Ruben e Francesca era andata malissimo, ma poi c’era stato il lieto fine: con “I Can’t Live (If Living Is Without You)” di Mariah Carey in sottofondo.
I fenicotteri rosa
Vederli, li avete di certo visti: galleggianti in mezzo alle piscine o appiccicati alle storie Instagram di insospettabili amici. Qui avevamo spiegato da dove vengono. C’entrano la «modernizzazione del kitsch», le sculture di Jeff Koons, l’estetizzazione della realtà, il Wall Street Journal, Rihanna e il fatto che fossero dei carinissimi fenicotteri rosa.
Game of Thrones, più che Twin Peaks
La serie che hanno visto quasi tutti è stata Game of Thrones e non faremo nessun simpaticissimo gioco di parole sull’estate e sull’Inverno che è arrivato. Quella che qualcuno ha sostenuto di aver visto dall’inizio alla fine è stata Twin Peaks, che, come ha scritto Noel Murray sul New York Times, ha avuto momenti che «possono essere apprezzati come momenti di pura poesia televisiva, indipendentemente dal loro significato». Game of Thrones, invece, ha avuto alcune scene complicate e belle, con draghi, zombi, e tante altre cose che non possiamo dirvi, che magari poi qualcuno si arrabbia. Per gli altri: vi ricordate che bello quando davanti c’erano ancora luglio, agosto e sette sere a casa a guardare la nuova stagione di Game of Thrones?
Il concerto di Vasco Rossi
Magari ve lo siete già dimenticato, ma la prima domenica di luglio Vasco Rossi ha fatto andare 220mila persone a Modena, “Modena Park”, e ha cantato davanti a loro su un palco lungo 150 metri e alto 26, in un concerto che è diventato il più grande della storia fatto da un singolo artista davanti a un pubblico pagante. Ha iniziato con “Colpa d’Alfredo” e ha finito con “Albachiara”.
Dunkirk
Tutti d’accordo che – per attesa e per le tante ottime recensioni – sia stato il film di cui ci ricorderemo, tra quelli usciti quest’estate? È tratto da questa storia, ha una colonna sonora particolare per questo motivo, e questo è quello che vi conviene leggere per capire se l’avete visto nel cinema giusto. Intanto, però, il film più visto quest’estate in Italia è stato Cattivissimo me 3, quello con i Minions.
Il meme dell’estate?
Coi meme si fa sempre fatica, perché ancora più di altre cose è difficile avere dati esatti ed è probabile che qualche bolla ne sia strapiena e che in tante altre sia entrato a malapena. Il più diffuso di quest’estate è probabilmente stato quello del “fidanzato distratto”. L’immagine di base consiste in una scena molto semplice: un ragazzo cammina tenendo per mano quella che immaginiamo sia la sua fidanzata e si gira a guardare un’altra ragazza, facendo un’espressione di apprezzamento per quest’ultima, suscitando il disgusto della presunta fidanzata. Come si fa con i meme, la gente si è messa ad aggiungere scritte alla foto.
these aren't even jokes this is deadass what happened pic.twitter.com/L15F8Ek9yC
— emily (@gorgeoushag) August 22, 2017
Sarahah
Anche qui, non è che fossimo tutti fissi sui nostri smartphone intenti a usare Sarahah (quello era Pokémon Go), però ci sono stati dei giorni in cui si è parlato parecchio di questo coso un po’ crudele che permetteva di scrivere cose alla gente in forma anonima. Poi è sparito e poi, a fine agosto, abbiamo scoperto che la popolare app per scriversi in modo anonimo inviava numeri di telefono e indirizzi email ai suoi server, senza dare molte informazioni su quello che ne faceva.
Have you heard of the anonymous messaging app @Sarahah_com? It's the #1 app in the app store. pic.twitter.com/JSX2Souvv6
— FORTUNE (@FortuneMagazine) August 1, 2017
PlayerUnknown’s Battlegrounds
Se volete un videogioco dell’estate, è stato questo, che continua a essere il più giocato online su Steam, la popolare piattaforma dalla quale è possibile acquistare e scaricare videogiochi per il computer. PlayerUnknown’s Battlegrounds è un gioco multiplayer (fino a cento giocatori per partita) in cui si viene paracadutati su un’isola dove si devono cercare armi per sopravvivere e uccidere tutti gli avversari. La particolarità è che l’area di gioco si restringe col passare del tempo, costringendo i giocatori a stare sempre più a contatto con gli altri. Su Steam il gioco ha venduto più di 10 milioni di copie; normalmente ci sono circa un milione di persone che ci giocano online.