Gabriele Defilippi è stato condannato a 30 anni per l’omicidio di Gloria Rosboch
L'ex studente aveva confessato l'omicidio dell'insegnante 49enne, che l'aveva denunciato per truffa dopo avergli consegnato 187mila euro
È arrivata la sentenza di primo grado per l’omicidio di Gloria Rosboch, l’insegnante di 49 anni uccisa a Castellamonte, un comune di circa diecimila abitanti vicino a Ivrea, il 13 gennaio 2016 (potete leggere tutta la storia qui). Gabriele Defilippi, un suo ex studente allora 22enne, è stato condannato a 30 anni di carcere con rito abbreviato, con l’accusa di averla uccisa, mentre Robert Obert, ex amante allora 55enne di Defilippi, ha ricevuto una pena di 19 anni con l’accusa di esserne complice. Tra gli imputati c’era anche Caterina Abbatista, la madre di Defilippi: il giudice non ha ancora espresso una sentenza su di lei perché non ha optato per un rito abbreviato, ed è stata quindi rinviata a giudizio con l’accusa di concorso in omicidio.
Defilippi aveva convinto Rosboch a prelevare, nell’ottobre del 2014, 187mila euro dal conto bancario dei genitori per consegnarglieli con la promessa di andare a vivere insieme in Costa Azzurra. Defilippi era però scappato coi soldi e Rosboch lo aveva poi denunciato per truffa. Nel dicembre 2015 aveva incontrato la madre di Defilippi, che le aveva detto che il figlio era stato picchiato e derubato dei 187mila euro; aveva anche cercato di convincerla a ritirare la denuncia. L’indagine per truffa era ancora in corso nel momento dell’omicidio.
Defilippi venne arrestato il 19 febbraio, subito dopo il ritrovamento del cadavere di Rosboch, che era scomparsa da quasi un mese, e aveva confessato l’omicidio durante una delle ultime udienze: «Sono stato io a uccidere Gloria. Obert non c’entra. Mi vergogno per quello che sono diventato e per quello che ho fatto. Mi auguro di avere una seconda chance se e quando l’autorità giudiziaria mi considererà meritevole». L’avvocato di Defilippi aveva chiesto a luglio l’infermità mentale per il suo cliente, che dai 13 anni aveva manifestato qualche disturbo della personalità, ma che era stato giudicato capace di intendere e di volere dal perito.
Il giorno dell’omicidio Defilippi e Obert attesero Rosboch all’uscita della scuola in cui insegnava francese; la fecero salire in macchina e Gabriele la strangolò; poi gettarono il corpo in una discarica, che venne ritrovato dopo la confessione di Obert ai carabinieri di Torino. Il movente erano appunto i soldi che lei gli aveva consegnato e che ora voleva farsi restituire.